La Siria divide Mosca e Israele
La Russia ha accusato Israele di essere responsabile dell’attacco di questa mattina all’alba contro una base militare nella Siria centrale. In una mossa definita inusuale da diversi osservatori, l’esercito russo ha infatti pubblicamente puntato il dito contro Gerusalemme, affermando – in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa russa Interfax – che due aerei da guerra israeliani F-15 hanno colpito la base T4, nella provincia centrale di Homs, utilizzata sia dai soldati del regime siriano sia dall’esercito iraniano. Nell’attacco, stando a quanto affermato dalle agenzie siriane, sarebbero morti quattordici cittadini iraniani. Inizialmente la televisione del regime di Assad aveva indicato gli Stati Uniti come responsabili del bombardamento: il raid era stato interpretato come un possibile ritorsione contro l’attacco compiuto dal regime con armi chimiche a Douma, dove tra sabato e domenica sono morte almeno 70 persone. Commentando la notizia di questo eccidio, il presidente Usa Donald Trump aveva infatti avvertito che il presidente siriano Assad e i suoi sostenitori russi e iraniani avrebbero pagato un “caro prezzo” per quanto accaduto a Douma.
Il comunicato russo ha però spostato l’attenzione su Israele, che non ha commentato le accuse. La base T4 è però la stessa usata lo scorso febbraio per far decollare il drone iraniano, poi abbattuto da Israele, una volta entrato nel suo territorio. Un’azione che aveva portato un momento di grande tensione. L’aviazione israeliana aveva risposto colpendo diversi obiettivi legati alle milizie iraniane in Siria, tra cui proprio la base T4. Nell’operazione un caccia F-16 israeliano era stato abbattuto dalla contraerea siriana, fatto che aveva destato non poca preoccupazione.
Secondo la giornalista israeliana Gili Cohen, negli ultimi mesi l’Iran ha utilizzato la base T4 dell’aviazione militare siriana per diversi scopi, tra cui il trasferimento di armi a Hezbollah – il movimento terroristico sciita libanese nemico di Israele che in Siria combatte per Assad – e per azioni dirette contro Israele. Da qui, la plausibilità del nuovo attacco, che ha scatenato anche la reazione russa. In queste ore il Cremlino ha fatto sapere che non era informato dell’attacco da parte israeliana: Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, ha detto ai giornalisti che Israele non aveva parlato con il presidente russo prima dell’attacco aereo, anche se avrebbero potuto esserci consiglieri militari russi nella base.
d.r.