NARRATIVA “Sono un ebreo atipico…”

Pierpaolo Punturello / NAPOLI, VIA CAPPELLA VECCHIA 31 / Belforte

punturello“Probabilmente sono un ebreo atipico, se mai esista un tipo unico di ebreo. Eppure io sono nato ebreo. Nel senso che nella mia personale memoria non sono mai stato altro da quello che sono. Mia madre, cristiana, scelse per me l’ebraismo sin da prima della mia nascita. In realtà non sono neanche sicuro che abbia scelto o sia stata costretta a scegliere perché questa era la volontà di mio padre che è nato ebreo. Veramente nato ebreo. Ma mamma non c’è più, da troppi anni: è morta e troppe domande restano e resteranno senza risposte. Crescendo senza di lei, ho sentito molte leggende sul suo ruolo di madre cristiana degli ebrei: pare che avesse scelto anche lei la strada dell’ebraismo, pare che invece se ne fosse pentita, pare che fin quando lei fosse viva noi osservassimo i precetti e mangiassimo casher, pare che il rabbino di Napoli avesse preso degli accordi con lei per procedere alla sua conversione. Pare che addirittura il portiere del palazzo, dove si trova il Tempio, si ricordi di mamma che ci aspettava nel cortile, con mia sorella nel passeggino, dopo le lezioni con il rabbino… Io non lo so, non ne ho memoria, non lo ricordo. Certo ricordo il giovane rabbino che ci faceva lezione di ebraico, ricordo qualche lettera in quella lingua antica, il suono di qualche parola, ricordo il Tempio, ricordo papà nel Tempio, ma non ricordo mamma. So che dal mio primo respiro sono stato ebreo: circonciso ed ebreo, come ogni altro ebreo. So anche che un rabbino ha incontrato i miei genitori per valutare questa mia “conversione” che in realtà era una scelta materna e paterna, ma quel rabbino non lo ricordo perché si trattava di un progetto educativo che parlava di me, mentre ero in fasce. Un progetto che mi rende orgoglioso di essere ebreo, di essere parte della storia ebraica, di essere fiero della mia storia. Ma è un progetto che per me vuol dire resistenza al mondo degli altri, non osservanza del mio mondo. Io non osservo i precetti, resisto nel mio ebraismo, nell’amare Dio e la mia vita, nel non perdermi. Questo mi è stato tramandato: essere ebrei nonostante gli altri”.

Pagine Ebraiche, aprile 2018