distinzioni…

Dopo l’elenco degli animali permessi e vietati, la Torah conclude l’argomento dicendo che queste regole sono “per distinguere fra l’impuro e il puro”; acutamente, i Maestri notano che distinguere fra animali permessi e vietati è facile, perché i caratteri fisici di ognuno sono evidenti. Ma se è così, dove sta la difficoltà nel “distinguere fra l’impuro ed il puro”?
Rashì porta l’esempio di un animale macellato, nel quale la differenza fra permesso e vietato può essere millimetrica, ad esempio nel caso di dubbio se il taglio era sufficiente o meno.
Molto spesso, commenta Rav Bunem di Pszyscha, la distanza fra puro ed impuro, tra paradiso ed inferno, è minima, come ad esempio (visto che Pesach è appena trascorso), tra kasher le-Pesach e chamètz: una goccia di umidità trasforma la matzà in pane lievitato…

Elia Richetti, rabbino