Qui Roma – Zikaron BaSalon
“La Memoria contro l’indifferenza”

20180411_205529“Io sono stato all’inferno. E quando sono tornato, della mia famiglia di otto persone ero rimasto solo io. Ero disperato.” Anche dopo anni di racconti, la voce del superstite della Shoah Piero Terracina si incrina per l’emozione. Ad ascoltare la sua testimonianza, una trentina di ragazzi della scuola media Celli e dei licei Democrito e Russel, nell’ambito del progetto Zikaron BaSalon (in ebraico, “memorie in salotto”), che ieri ha portato la Memoria in cinque case romane.
Nata in Israele nel 2010, l’iniziativa ha lo scopo di rendere più accessibile e “vicino” ai giovani il modo di fare Memoria, grazie a racconti fatti da Testimoni della Shoah in ambienti raccolti e intimi quali i salotti di case ebraiche, che si aprono per l’occasione. L’appuntamento è tornato ieri sera, alla vigilia di Yom Ha Shoah, il 27 del mese ebraico di Nissan, che quest’anno corrisponde al 12 aprile. Oltre a Piero Terracina, hanno raccontato la loro esperienza Sami Modiano, Edith Bruck, Alberto Sed e Marika Venezia, moglie del compianto Shlomo, che con lui ha condiviso anni di impegno per la Memoria.
L’iniziativa riparte in Italia grazie al progetto della Commissione Antisemitismo, Negazionismo e Memoria dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e gli incontri di Roma, che sono stati organizzati da UCEI in collaborazione con il Centro di Cultura Ebraica di Roma, hanno visto partecipare oltre duecento persone, tra ragazzi delle scuole e amici delle famiglie che hanno aperto le loro case. Hanno collaborato alla realizzazione degli incontri anche il Progetto Memoria, la Fondazione Museo della Shoah, l’UGEI e Delet eventi.
Agli incontri sono intervenuti diversi rappresentanti delle istituzioni ebraiche, a manifestare il calore e l’affetto dell’ebraismo italiano nei confronti di coloro che, con il loro impegno, hanno contribuito in modo fondamentale a fare Memoria, e anche a scrivere pezzi di storia della Shoah italiana. Tra i presenti, la Presidente UCEI Noemi Di Segni, la Presidente CER Ruth Dureghello, gli assessori alla cultura dei due enti David Meghnagi e Giorgia Calò, Livia Ottolenghi, Assessore UCEI a Scuola, Formazione e Giovani.
Ascoltare le testimonianze di un superstite ai lager nazisti è un’esperienza profondamente toccante, e lo diventa particolarmente quando il sopravvissuto è a pochi metri di distanza, e si percepisce tutto il suo dolore, ma anche il suo impegno nel voler trasmettere conoscenza e valori. Come Piero Terracina, che sul finire del suo intervento ha emozionato l’uditorio lanciando un messaggio di speranza: “La Memoria è come un filo che lega passato e presente, e condiziona il futuro. La giornata di oggi non sarà stata inutile, se voi giovani da oggi avrete un po’ più di attenzione per chi è in difficoltà, e se combatterete l’indifferenza, anche nei confronti di coloro che, disperati, giungono in Europa in fuga da fame, guerra, disperazione, malattie.”
Zikaron BaSalon ha raggiunto fino ad oggi 150mila persone in Israele e altri Paesi, ed è tornato in Italia per la terza volta, dopo la prima edizione del 2016, e dopo la seconda, tenutasi lo scorso anno e incentrata sulla fuga degli ebrei dalla Libia nel 1967. Grazie all’impegno dell’UCEI, il progetto sarà esteso nei prossimi mesi ad altre città italiane. Prossima tappa: Ferrara.

Marco Di Porto