Moked 5778 – Insieme, per parlare di futuro ebraico
“La vita nei secoli e secoli di diaspora, anche nei luoghi più remoti, è sempre stata caratterizzata da uno sguardo verso Israele, come luogo fisico del distacco ancestrale, ma anche ideale, in un fecondo e profondo rapporto, alla base di un continuo, incessante scambio che racchiude le complessità della condizione ebraica. Voler tornare alla terra dei padri e poter tornare in Israele, sono cardini di importanti correnti maturate nei secoli”. Lo ricordava la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni nel suo discorso per la Giornata Europea della Cultura ebraica, dedicata lo scorso settembre al tema della Diaspora. Una Diaspora che ha sempre guardato a Israele, sia a quella delle scritture sia allo Stato nato 70 anni fa. E a questo rapporto, nell’anno dell’anniversario dello Stato ebraico, è dedicato il Moked 5778 (clicca qui per iscriverti), la grande convention dell’ebraismo italiano che si tiene in primavera. Una tre giorni in cui festeggiare la gloriosa nascita d’Israele nel 1948 ma anche per interrogarsi sul suo futuro, sul legame con la Diaspora, sul significato oggi di sionismo, come spiega su Pagine Ebraiche di aprile il direttore dell’Area Cultura e Formazione dell’UCEI rav Roberto Della Rocca. A lui sono affidati i saluti inaugurali della convention, affiancato dalla presidente Di Segni e dall’assessore alla Cultura dell’Unione David Meghnagi. Tanti gli ospiti e gli approfondimenti previsti anche in questa edizione: Israele nella Tradizione ebraica e nel pensiero dei Maestri, l’argomento al centro della discussione tra rav Della Rocca, il rabbino capo di Firenze Amedeo Spagnoletto – che terrà anche una lezione per il Progetto Fondamenti di Ebraismo e la filosofa Donatella Di Cesare. Quest’ultima alla riflessione sul significato dello Stato ebraico ha dedicato un libro in cui si richiama il concetto di “tragicità del sionismo” di cui parla Shmuel Trigano. E proprio lo storico e sociologo francese sarà protagonista di uno degli incontri. “Israele è il laboratorio d’Europa su un fronte terribilmente difficile, ma l’Europa ha sempre preferito non capirlo spiegava a Pagine Ebraiche Trigano riferendosi alla minaccia terroristica Basta vedere come le cronache degli accoltellamenti nei confronti di civili israeliani innocenti siano sempre presentate in maniera bizzarra e senza una chiara distinzione delle responsabilità degli aggressori”. A dialogare con Trigano, il ricercatore Giovanni Quer e lo storico Claudio Vercelli. Altro momento di confronto, quello tra la rappresentante dell’ambasciata d’Israele in Italia Sharon Kabalo, il direttore de La Stampa Maurizio Molinari e rav Pierpaolo Pinhas Punturello. Ultimo appuntamento, l’incontro “Ucei, Comunità in Italia, Italkim in Israele: rapporti e mutamenti”, con protagonisti Noemi Di Segni, David Meghnagi, Rafael Erdreich (ambasciata d’Israele in Italia), la presidente dell’Unione giovani ebrei italiani Carlotta Jarach e rav Punturello.
Dossier Israele 70, Pagine Ebraiche Aprile 2018