“Gino Bartali, cittadino di Israele”
L’attenzione dei media italiani
Ha suscitato forte interesse nell’opinione pubblica italiana e internazionale la notizia, data ieri in anteprima sul nostro notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24 e confermata in serata dallo Yad Vashem, che al ciclista fiorentino Gino Bartali sarà assegnata la cittadinanza onoraria di Israele in memoria poche ore prima della partenza del prossimo Giro d’Italia da Gerusalemme.
Un ulteriore riconoscimento in ricordo del campione “Giusto”, come certificato dallo stesso Yad Vashem nel 2013 anche grazie alle molteplici evidenze emerse sulle pagine del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche nei mesi precedenti, che ha fatto presto il giro delle redazioni. Dall’agenzia Ansa che per prima l’ha rilanciata, fino a tutti i più importanti quotidiani. Tra gli altri Corriere della sera, Repubblica e la testata che organizza la corsa rosa, la Gazzetta dello Sport.
“Ci sono persone davanti alle quali ogni essere umano, di qualsiasi luogo, deve inchinarsi” scrive oggi Gazzetta. E uno di questi è proprio Ginettaccio, che diventerà cittadino israeliano nel primo pomeriggio di mercoledì 2 maggio nel corso di un evento organizzato insieme alla Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo che parteciperà al Giro grazie a una wild card.
Appuntamento prima allo Yad Vashem e poi in serata al Museo delle Scienze per festeggiare con la performance teatrale “Bartali. Il campione e l’eroe” (Modigliani produzioni, regia di Pablo Solari) interpretata dall’attore Ubaldo Pantani e che ha tra gli autori, insieme a Max Castellani e Alessandro Salutini, anche il giornalista della redazione di Pagine Ebraiche Adam Smulevich.
Determinante, viene sottolineato, il suo ruolo e quello del mensile nell’attribuzione del titolo di “Giusto” attorno al quale è stata costruita l’articolata operazione che ha portato il Giro in Israele. A ricordarlo è proprio la Gazzetta, che oggi scrive: “Bartali muore nel 2000 a 85 anni e soltanto successivamente il figlio Andrea inizia l’opera di recupero storico della memoria: Gino corriere di una rete clandestina per salvare gli ebrei. È determinante il lavoro del collega Adam Smulevich di Pagine Ebraiche, il giornale dell’ebraismo italiano, che porta alla luce la testimonianza chiave di Giorgio Goldenberg, ebreo di origine fiumana. Goldenberg, che nel 1944 aveva 12 anni, racconta che Bartali aveva nascosto la sua famiglia di perseguitati nello scantinato di una sua casa in via del Bandino, alla periferia di Firenze”.
(23 aprile 2018)