“25 Aprile, festa di consapevolezza”
“Non è stata rispettata la città, non sono stati rispettati i nostri nonni”.
È grande l’amarezza di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, in questo 25 Aprile. Il presidio convocato davanti al Museo della Liberazione di via Tasso come risposta alle provocazioni dei sostenitori della causa palestinese accolti anche quest’anno nel corteo dell’Anpi, segna per il terzo anno consecutivo un distacco dalla principale manifestazione cittadina.
Un distacco che viene definito inevitabile, nonostante la mediazione della sindaca Virginia Raggi oggi presente accanto alla Comunità sia a via Tasso che in un precedente e solenne raccoglimento alle Fosse Ardeatine (cui ha partecipato anche il premier Paolo Gentiloni).
Da una parte, ricorda Dureghello, ci fu chi si impegnò e diede il proprio contributo alla Liberazione del paese. E tra questi tanti ebrei italiani e con loro, al fianco delle forze alleate, i volontari della Brigata ebraica giunti dall’allora Palestina mandataria, il futuro Stato di Israele. Dall’altra chi, “al comando del Gran Muftì, fece una scelta diversa”. E quella scelta, osserva Dureghello, “pesa ancora”.
Profondo il rammarico della sindaca. “Non siamo stati all’altezza, non siamo riusciti a preservare l’unità della festa, ad evitare che da parte di alcuni si intromettessero temi estranei a questa celebrazione” afferma Raggi. E poi aggiunge: “Le porte del Campidoglio sono sempre aperte. Per l’anno prossimo confido che saremo in grado di trovare l’unità necessaria”.
Fermo l’atto d’accusa del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti contro chi porta avanti pericolosi revisionismi su cui, dice, “c’è ben poco da scherzare”.
Tra i protagonisti della Liberazione, ricorda, un ruolo significativo spetta proprio alla Brigata Ebraica e ai tanti ebrei italiani che scelsero la lotta partigiana (e molto spesso con ruoli di comando, riconosciuti poi con diverse medaglie al valore). “Chi oggi si permette di rimuovere questa verità – afferma – si mette fuori dalla storia della Resistenza”.
A concludere gli interventi istituzionali, dopo un saluto del presidente del museo Antonio Parisella, alcune riflessioni della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Sono felice – sottolinea – che in altre città sia stato possibile sfilare con serenità. La questione palestinese rappresenta un tema importante, ma proprio in ragione di questa importanza deve essere affrontata in altri momenti e in altre sedi. Lasciateci questa festa”.
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(25 aprile 2018)