…Stille

C’è sull’ultimo numero del mensile di Forlì Una città, una bella intervista di Barbara Bertoncini ad Alexander Stille, che insegna giornalismo alla Columbia University. Il nonno di Alexander si chiamava Kamenetzki, era nato in Bielorussia in uno shtetl poi divenuto parte della Polonia, ed era emigrato in Italia con la famiglia nel 1921. Suo padre, Mickail, negli anni Trenta aveva stretto amicizia con Giaime Pintor, avvicinandosi agli ambienti antifascisti e scrivendo sulla rivista culturale “Oggi”, diretta da Pannunzio e Benedetti. A causa delle leggi del 1938 che impedivano agli ebrei di scrivere sui giornali, prese il nome di Ugo Stille. Il nome diventerà poi il suo nome legale, uno pseudonimo che era stato quello di Giaime Pintor nella Resistenza. Nel 1941 la famiglia riuscì ad emigrare negli States. Particolarmente affascinante è il racconto della vita negli States, negli ambienti antifascisti italiani: Max Ascoli, Nicola Chiaromonte, Bruno Zevi, Tullia Calabi, poi Tullia Zevi e tanti altri. Dopo la fine della guerra, Ugo Stille torna in Europa: Parigi, poi l’Italia. È legato ad ambienti intellettuali non comunisti, è amico di Ignazio Silone. Corrispondente da New York del Corriere della Sera, ne diventerà direttore fra il 1987 e il 1992. Un mondo d’intrecci straordinari tra mondo ebraico, avanguardie e impegno civile. Un mondo perduto, chissà se per sempre?

Anna Foa, storica