Roma – L’Europa e i nuovi conflitti

Schermata 2018-05-03 alle 12.57.27È necessario “evitare che ideologie che nulla hanno a che fare con l’innalzamento dello spirito e il bene verso l’umanità si approprino della dignità della parola religione. Non bastano solo le preghiere e le condanne a voce. Non basta l’indignazione. Serve una mobilitazione che agisca anzitutto sull’infanzia per rendere la convivenza una condizione naturale. Non dialogo faticoso ma ovvietà della convivenza”. Così la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, in occasione del conferimento del Premio per la Pace 2018 da parte della Fondazione Ducci. L’iniziativa si è tenuta al Centro Islamico Culturale d’Italia di Roma e a conferire il premio a Di Segni, l’onorevole Giuseppe Pisanu, presidente del Comitato d’onore della Fondazione Ducci. La presidente UCEI nel suo discorso ha denunciato l’indifferenza di istituzioni e opinione pubblica di fronte ai nuovi pericoli, tra cui la minaccia nucleare iraniana che sfida la sicurezza d’Israele. Una tensione che potrebbe portare a una nuova guerra, a cui però l’Europa sembra non far caso. “Questo è il confine più grave che abbiamo superato: – ha sottolineato Di Segni – l’essere pronti di nuovo al peggio, aver dimenticato – in Europea, ma non altrove – l’orrore dei bombardamenti, della distruzione della guerra, dell’occupazione nazi fascista.
L’antisemitismo dilaga sotto varie forme e insisto ancora a dire: non è un problema ebraico e di sicurezza nostra, è un tema dell’intera collettività. L’odio antiebraico nelle sue molteplici forme alla fine fa degenerare un’intera società. Non dimentichiamo, ma lo stiamo facendo”.
Oltre alla presidente dell’Unione, la Fondazione Ducci ha conferito i premi a Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e a Khalid Chaouki, presidente della Grande Moschea di Roma. A fare un’analisi introduttiva, Lucio Caracciolo, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Ducci per la Storia e la Politica.