Israele saluta il Giro d’Italia
Tre giorni di sport e passione

È Elia Viviani il re del deserto, il vincitore della terza tappa israeliana del Giro d’Italia da Beersheva a Eilat. Quasi 230 chilometri, interamente pedalati nel Negev. L’emozionante epilogo di una tre giorni di grande sport e passione popolare che resterà nella storia della corsa.
La risposta del pubblico israeliano è stata infatti straordinaria, oltre ogni più rosea previsione. Entusiasmo in ogni città attraversata dal Giro, scattato nella tarda mattinata di venerdì con la cronometro individuale di Gerusalemme. Tanti occhi puntati sui beniamini di casa, i corridori della Israel Cycling Academy che si sono già distinti per combattività (in particolare grazie al canadese Guillaume Boivin, per due frazioni di fila in fuga da lontano). Ma dal primo all’ultimo del gruppo, per ciascuno c’è stato un applauso e un incoraggiamento. Tom Dumoulin, vincitore della crono, ha scaldato i cuori con il suo sorriso sul podio e le sue dichiarazioni.
ica 2“Il pubblico di Gerusalemme mi ha aiutato, ho amato queste strade. Una folla incredibile per un paese che non ha una così solida tradizione ciclistica” ha detto il campione olandese, vincitore in carica del Giro. E lo stesso è accaduto con Viviani, trionfatore anche ieri a Tel Aviv con uno sprint maestoso.
Sottolinea Sylvan Adams, presidente del comitato onorario della Grande Partenza: “Mi inorgoglisce il fatto che tanti miei connazionali si siano riversati per le strade di Israele per incitare tutti i corridori. Un impatto molto positivo, tanto ica 3che sono arrivate parole di ammirazione dall’organizzazione italiana della corsa. Ogni cosa è andata al meglio, compresa la copertura mediatica estremamente significativa in tutto il mondo”.
Entusiasmo condiviso dai due ciclisti israeliani in corsa, Guy Sagiv e Guy Niv. “Quando sono partito ho sentito tremare il terreno. Tutta la folla ha tifato per me, dall’inizio alla fine. È stata – dice Sagiv – una sensazione mai provata prima”.
“Ogni volta che ho avuto dolore o provato stanchezza, mi sono guardato attorno. Il tifo ai due lati del percorso – ha confermato Niv – mi ha aiutato a spingere ancora di più”.
Dichiara Noemi Di Segni, presidente UCEI: “Siamo quasi in arrivo ad Eilat, all’ultima tappa del Giro che ha animato in questi giorni le arterie più importanti di Israele, riempiendo il nostro cuore di orgoglio per quello che questa importantissima iniziativa rappresenta per Israele e tutti coloro che hanno desiderato condividerne le ragioni.
È la migliore risposta convinta e determinata che si poteva dare a tutti coloro che esplicitamente, subliminalmente, o collaborando tacitamente, rifiutano di accettare Israele e ne delegittimano la stessa esistenza. Una risposta che parte da Israele assieme a tutte le istituzioni italiane e squadre di ogni parte del mondo che hanno creduto in questo progetto, l’hanno sostenuto ed hanno declinato ogni invito a desistere”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(6 maggio 2018)