“Commissione contro l’intolleranza
Italia segua l’esempio europeo”

Liliana SegreCome primo atto parlamentare, Liliana Segre, senatrice a vita e Testimone della Shoah, depositerà presto un disegno di legge per istituire una Commissione parlamentare d’indirizzo e controllo sui fenomeni dell’intolleranza, razzismo e istigazione all’odio sociale. “Si tratta di raccogliere un invito del Consiglio d’Europa a tutti i paesi membri, – spiega Segre in un testo legato al Ventotene Europa Festival – ed il nostro Paese sarebbe il primo a produrre soluzioni e azioni efficaci per contrastare il cosiddetto hate speech. Questo primo passo affianca la mozione che delibera, anche in questa legislatura (la mia firma segue quella della collega Emma Bonino) la costituzione di una Commissione per la tutela e l’affermazione dei diritti umani”. Lo stallo politico attuale, ha spiegato Segre a Pagine Ebraiche, “sta inevitabilmente ritardando l’iter per la presentazione della legge ma il nostro progetto è in fieri”. Un’iniziativa che si collega alle parole della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che su questo portale – commentando la nomina in Germania dell’inviato speciale contro l’antisemitismo Felix Klein – aveva invitato “il Parlamento italiano e tutti i paesi Osce a voler condividere e recepire l’intera definizione dell’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance) di antisemitismo e le autorità preposte a nominare un inviato speciale che si occupi del contrasto all’odio antisemita”. Un’odio che in Italia e in Europa sta riemergendo in modo preoccupante, come sottolineato dalla stessa Segre in occasione della presentazione al Teatro Parenti di Schermata 2018-05-08 alle 14.47.34Milano di NaziItalia, libro-inchiesta del giornalista Paolo Berizzi. “Ho sofferto in prima persona l’antisemitismo di Stato. Ma di una cosa sono convinta, che subito dopo la guerra e fino a pochi anni fa l’antisemitismo, il fascismo e tutti questi ismi che conosciamo esistevano, ma era vergognoso tirarli fuori, era osceno ammettere di essere rimasti dentro di sé di quell’idea. Oggi questi sentimenti escono allo scoperto, nella convinzione che nessuno possa intervenire perché ‘tanto siamo in democrazia’”, la denuncia della Segre, che ha ricordato come l’amnistia di Togliatti non permise all’Italia di guardare in faccia alle proprie responsabilità. “Il 95 o forse il 98 per cento dei nostri connazionali – ricordava Segre – furono fascisti fino alla tragedia della guerra, alla fine del conflitto tutti si dissero anti-fascisti. Tutti avevano salvato almeno due ebrei, tanto che con il Cdec facemmo un calcolo e ci sarebbero dovuti essere molti più ebrei dei 38mila reali perché i numeri combaciassero”. Dal palco del Parenti, dove sono intervenuti anche l’ex governatore della Lombardia Roberto Maroni e il giornalista Francesco Merlo, la senatrice a vita ha ammonito il pubblico sul sottovalutare il clima di rabbia e la retorica xenofoba: “le cose tornano e nessuno ha mai imparato abbastanza per non ricaderci un’altra volta e peggio della volta precedente”. E in questo clima ancor più significato assume la nuova indagine sull’antisemitismo lanciata, a partire dal 9 maggio 2018, dall’Agenzia dell’Unione europea e condotta dall’Institute for Jewish Policy Research (JPR): in quattordici paesi europei verrà chiesto al mondo ebraico di rispondere a un questionario sulla percezione dell’antisemitismo (l’indagine era già stata fatta nel 2012). Un modo per avere una fotografia chiara dell’Europa e del rischio che corrono le sue democrazie di fronte al veleno del pregiudizio e dell’intolleranza.

d.r.