Il ministro della Difesa israeliano
“Colpite le loro infrastrutture,
Iran smetta di attaccarci”
La questione iraniana, a poche ore dall’annuncio di Donald Trump relativo all’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare, continua a tener banco. E non solo sul piano del negoziato politico.
Caldissimo appare in particolare il fronte Israele-Teheran dopo il lancio nella notte di una ventina di razzi contro postazioni israeliane sul Golan, scagliati dalla Siria da uomini di Teheran, e la reazione dell’esercito israeliano con una cinquantina di attacchi che sembrano aver sortito un effetto ben più significativo.
A fare il bilancio dell’operazione, nelle scorse ore, è stato il ministro della Difesa Avigdor Lieberman. “Abbiamo colpito quasi tutte le infrastrutture iraniane in Siria” ha detto l’esponente di governo. “Se l’Iran continuerà a colpirci con la pioggia – ha poi aggiunto – noi lo faremo con un diluvio”.
Lieberman ha poi precisato che, in Israele, gli attacchi iraniani non hanno provocato né morti, né feriti, né danni a proprietà. “Non permetteremo all’Iran – ha comunque sottolineato – di trasformare la Siria in una base per attaccare Israele”.
(10 maggio 2018)