Da Firenze a Gerusalemme,
Cassuto racconta il suo viaggio
Da vari anni l’architetto David Cassuto, ben noto per la sua attività di architetto ma anche per essere stato a lungo vice sindaco di Gerusalemme, viene a maggio a Firenze, per un incontro dei suoi studenti dell’Università di Ariel, di cui è stato uno dei fondatori, con quelli fiorentini .
David Cassuto è molto legato alla sua città natale, dove hanno operato prima il nonno rav Umberto David e poi il padre rav Nathan la cui opera negli ultimi mesi del 1943 ha permesso a tanti ebrei fiorentini e stranieri di salvarsi; è stato uno dei rabbini che hanno sacrificato la propria vita per la Comunità e purtroppo il giorno dopo la sua cattura, con un orribile inganno, anche la moglie Anna Di Gioacchino è stata deportata. I congiunti hanno festeggiato il suo ritorno, i figli l’hanno riabbracciata a Gerusalemme dove erano stati accolti dai nonni paterni ma lì troppo presto ha chiuso la sua vita, nel 1948, vittima del noto attentato ad una autambulanza diretta al Monte Scopus.
Una infanzia stroncata cui però Cassuto ha saputo reagire formandosi una bellissima grande famiglia, mantenendo vivissimi gli ideali ebraici, creando in Israele tante opere e tra queste anche moderni e funzionali luoghi di preghiera e di studio.
Quest’anno la facoltà di Architettura di Firenze, unitamente al Gruppo di Studi ebraici della Comunità, lo ha voluto festeggiare presentando il libro che gli è stato dedicato “David Cassuto – Due mondi”; il bel volume, riccamente illustrato, a cura dell’architetto Yair Varon dell’Università di Ariel, è stato stampato a Firenze da Edifir e contiene interessanti articoli dei docenti di architettura Francesco Taormina, dell’Università di Roma Tor Vergata e Fabio Fabrizi, di quella fiorentina, che da anni organizza questi incontri, ai quali fanno seguito una accurata analisi delle molteplici sue opere, e tre articoli dello stesso Cassuto. Chiudono il libro una intervista fattagli da Yair Varon e la nota biografica scritta da Susanna Evron, sorella maggiore di David e quindi affettuosa testimone della sua vita.
La presentazione ha avuto luogo nel pomeriggio di martedì 8 nel carcere di Santa Teresa, magnificamente ristrutturato come sede della facoltà, presente un numeroso pubblico di studenti, docenti ed amici; alle parole degli autori hanno fatto seguito quelle di David Palterer, cresciuto in Israele ma ora fiorentino e docente del Politecnico milanese, di Yair Varon e infine dello stesso Cassuto che ha ricevuto una vera ovazione di applausi.
David Cassuto ha anche parlato nella stessa sede la mattina seguente chiudendo la presentazione del volume “Around the wall – four projects for Jerusalem“ dell’architetto Fabio Fabrizi, che con i suoi allievi ha progettato un interessante lavoro di cui sono stati realizzati anche i modelli lignei per meglio valorizzare alcune parti delle zone vicine alla mura della Città vecchia; presente un folto pubblico di allievi, hanno parlato il direttore del dipartimento prof. Saverio Mecca, il noto storico Franco Cardini, l’archeologo Guido Vannini, e con molto brio il decano architetto Adolfo Natalini, analizzando ogni progetto, e ovviamente infine l’autore Fabio Fabrizi.
Sabato mattina, vigilia di Yom Yerushalaim, al termine della funzione, David è stato invitato a parlare, dal pulpito dove erano saliti il padre e prima il nonno, per portarci la sua testimonianza di giovane soldato quando è stata riconquistata Gerusalemme.
Lionella Viterbo
(13 maggio 2018)