Pagine Ebraiche al Salone di TorinoL’eroismo della Brigata
“La storia della Brigata Ebraica è una storia che deve essere conosciuta nelle scuole. Basta con le falsificazioni vergognose. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha meritoriamente riconosciuto il contributo della Brigata Ebraica alla Liberazione, una verità ristabilita che dobbiamo diffondere”. Così il presidente della Comunità ebraica di Torino e della Fondazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Dario Disegni, intervenendo nelle scorse ore al Salone del Libro in occasione della presentazione del libro La Brigata ebraica 1944-1946 (Bacchilega editore), scritto dal rabbino capo di Ferrara Luciano Meir Caro e da Romano Rossi, presidente dell’associazione nazionale reduci della Friuli. Proprio Rossi, presentando il lavoro svolto a quattro mani con rav Caro, ha raccontato brevemente la storia della Brigata Ebraica, ricordandone la genesi e il sacrificio per liberare l’Italia dal nazifascismo. Rossi ha poi aperto una finestra storia più ampia, ricordando il contributo ebraico alla costruzione dell’Italia unita e nella Resistenza. Un punto ripreso anche dal presidente Disegni, che ha sottolineato come la presenza ebraica in Italia risalga a oltre duemila anni fa, ricordando l’importante mostra in corso al Meis: “Ebrei, una storia italiana. I prime mille anni”.
Nel pomeriggio l’incontro dedicato al Trattato di Berakhot, ovvero il secondo capitolo dell’imponente Progetto di traduzione del Talmud in italiano: a discutere del Trattato – pubblicato da Giuntina e curato da rav Gianfranco Di Segni – il rabbino capo di Torino rav Ariel Di Porto, rav Gadi Piperno e Mario Patrono, giurista e membro del Consiglio di Amministrazione del Progetto Talmud. A moderare l’incontro, il direttore della redazione UCEI Guido Vitale.