Monteriggioni 1938, l’ingiustizia sanata
Con l’avvento delle Leggi razziste, promulgate dal fascismo nel 1938, il suo nome fu cancellato dalla toponomastica. Anche a Strove, piccola frazione del Comune senese di Monteriggioni, nessun pubblico riconoscimento per cittadini ebrei poteva essere tollerato dal regime. Da piazza Giuseppe Uzielli, figura che molto aveva dato alla cittadinanza locale, con tanti impegni concreti che avevano lasciato un segno, si passò così a piazza Guglielmo Marconi.
A 80 anni da quei fatti l’iniziativa del pronipote, Jacopo Viterbo, riavvolge il nastro della Giustizia. Il sindaco Raffaella Senesi e la Giunta del borgo toscano – conosciuto in tutto il mondo per le sue torri, citate da Dante nella Divina Commedia – ha infatti varato la reintitolazione dello spazio pubblico. A Strove, prossimamente, una cerimonia riporterà il nome di Uzielli dove merita.
Nato a Siena il 5 aprile 1850, Giuseppe Uzielli – ha spiegato il pronipote, che è figlio del segretario della Comunità ebraica fiorentina Emanuele Viterbo, nella sua domanda all’amministrazione – apparteneva a una facoltosa famiglia romana stabilitasi a Siena nei primi decenni dell’Ottocento per poi trasferirsi a Firenze nella seconda metà del secolo. Durante i soggiorni estivi e nei periodi di caccia Uzielli soggiornava a lungo nella tenuta di Sensano, acquistata nel 1843 dalla famiglia, fraternizzando con i giovani coloni suoi coetanei.
Giuseppe è morto nel 1907 a Firenze, ma la figlia Nella, sposata Viterbo, ha vissuto lungamente nella tenuta, dove si era trasferita a causa delle idee antifasciste del marito, e anche il figlio Giuseppe vi ha preso la residenza sin da bambino.
Sul terreno donato da Uzielli alla comunità di Monteriggioni è stato poi realizzato il locale Parco della Rimembranza.
Il via libera dell’amministrazione nasce dalla presa di coscienza dell’ingiustizia che fu consumata nei suoi confronti e in considerazione del fatto, si legge nella delibera di Giunta, “che la famiglia Uzielli, proprietaria della fattoria di Sensano dal 1843, è stata legata alla piccola comunità fin dall’inizio dando lavoro a molti abitanti del borgo e contribuendo negli anni alla riqualificazione del centro abitato con la donazione del terreno dove è stato realizzato il Parco della Rimembranza”.
Un legame rimasto forte attraverso le generazioni, oggi arricchito da un atto ufficiale che restituisce senso e valore.
(18 maggio 2018)