Il calcio unisce, il razzismo divide
Balotelli: “Una piaga nei nostri stadi”

Schermata 2018-05-24 alle 14.42.29“L’impegno contro l’antisemitismo nello sport deve iniziare dal far capire ai club e alle organizzazioni antirazziste che si tratta di un problema contemporaneo e in aumento”. Ad affermarlo, Johannes Börmann, vicecoordinatore della Commissione europea per la lotta all’antisemitismo, in occasione della conferenza tenutasi al Parlamento Europeo dal titolo “Football Unites, Racism Divides”. Diverse le voci ebraiche che hanno partecipato ai panel di Bruxelles dedicati al contrasto del razzismo, dell’antisemitismo e di ogni forma di pregiudizio nello sport e in particolare nel calcio (#notinmygame, l’hashtag avviato per la campagna di sensibilizzazione sui social). “La UEFA è contro ogni forma di discriminazione, incluso l’antisemitismo, e applica una politica di tolleranza zero” verso questi comportamenti, ha dichiarato Patrick Gasser, membro dell’organizzazione cappello del calcio europeo. Gli stadi, come dimostrano anche i diversi casi che hanno coinvolto tifosi italiani, sono luoghi dove spesso vengono rilanciate le peggiori retoriche antisemite e razziste e per questo servono delle politiche chiare di contrasto sia da parte delle istituzioni sia da parte delle società di calcio. A favore dell’iniziativa al Parlamento europeo è intervenuto con un video messaggio anche il calciatore dell’Italia e del Nizza Mario Balotelli: “Purtroppo – spiega l’attaccante italiano – anche nello sport che tutti noi amiamo, il calcio, è presente il razzismo e dobbiamo fare ancora tanta strada per liberare gli stadi da questa piaga. L’Italia non è un paese razzista ma i razzisti ci sono, La Francia non è un paese razzista ma i razzisti ci sono”.

Come modelli positivi, sono stati citati alla conferenza a Bruxelles, il Chelsea e il Borussia Dortmund. I Blues di Londra hanno aderito a una campagna diretta in modo specifico al contrasto dell’antisemitismo. Simon Taylor, a capo della Chelsea Foundation, ha spiegato che “la società ha aderito a una nuova campagna ‘Dire no all’antisemitismo’ (#saynotoantisemitism, l’hashtag Schermata 2018-05-08 alle 11.07.44della campagna) focalizzata sulla sensibilizzazione su come si presenta l’antisemitismo nello sport, in collaborazione con le istituzioni ebraiche”. E per capire quale è il volto attuale del pregiudizio antisemita e come sia percepito dal mondo ebraico europeo è stata lanciata in questi giorni un’importante indagine voluta dal Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra)  e condotta dall’Institute for Jewish Policy Research (JPR): attraverso un questionario online (compilabile sul sito www.eurojews.eu) il progetto porterà a una definizione più chiara della situazione dell’antisemitismo in quattordici paesi europei. Uno strumento utile per poi poter attuare politiche di contrasto come quelle suggerite a Bruxelles.

d.r.