In ascolto – Shibolet Basadeh
“Un covone di grano nel campo, chinato nel vento, nell’ampio abbraccio delle montagne, sotto un sole dorato… Un puro campo di orzo brillante di luce, attende in silenzio gli spigolatori… è ora di iniziare il raccolto, immergetevi nei campi!”
Shavuot si è conclusa giorni fa ormai, ma oggi desidero rievocare alcune suggestioni della festa attraverso una canzone dalle immagini poetiche e la struttura musicale interessante:
“Shibolet Basadeh”, di Matityahu Shelem, grande personaggio del panorama artistico della Palestina Mandataria.
Nato in Polonia, emigra in Eretz Israel all’inizio degli anni ’20 ed entra nel kibbutz Ramat Yohanan in Galilea, dove lavora come pastore. La leggenda dice che proprio il suo camminare dietro le greggi gli dava quello spazio di silenzio e di meditazione indispensabili per comporre. Poeta e pastore, come il re Davide, ma anche uomo capace di creare e sostenere grandi progetti: negli anni ’30 è fondatore, insieme ad alcuni altri, di un’organizzazione che forma gli allevatori di pecore in tutto il paese, offrendo aiuto e consulenza su ogni aspetto dell’agricoltura.
L’epica impresa è raccontata e immortalata in immagini color seppia sul giornale dell’epoca Hanoked.
Matityahu Shalem ha composto diverse canzoni legate alle feste ebraiche, inni alla celebrazione della terra e della natura.
La versione di Shibolet Basadeh che ascoltiamo oggi è molto particolare, perché ha la voce di Miriam Makeba, la straordinaria cantante sudafricana, paladina dei diritti umani, che portò al grande pubblico diverse canzoni del repertorio ebraico e israeliano.
Consiglio d’ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=LKDOcvc9u_4
Maria Teresa Milano
(31 maggio 2018)