Razzi e incendi, l’odio palestinese
continua a minacciare Israele

Schermata 2018-06-03 alle 13.33.30Era stato il movimento terroristico di Hamas a chiedere a Israele un cessate il fuoco, ma, come accaduto ripetutamente in passato, la tregua temporanea è stata violata da Gaza. Nella notte dalla Striscia sono infatti partiti quattro razzi, diretti verso il Sud d’Israele e intercettati dal sistema di difesa Iron Dome: migliaia di persone nel cuore della notte sono state costrette a correre nei rifugi antimissile, prima che i tre razzi fossero abbattuti. Il quarto è caduto in una zona disabitata. A questo nuovo attacco, l’esercito israeliano ha risposto colpendo 15 postazioni strategiche di Hamas a Gaza. “Hamas è l’unico responsabile di tutti gli eventi che si verificano nella Striscia di Gaza e che ne derivano. Se Hamas continua a contare sul terrore invece di risolvere i problemi che affliggono i civili di Gaza, continuerà a pagare un prezzo pesante, che aumenterà se necessario”, le parole del portavo dell’esercito che ha spiegato come l’operazione compiuta dall’aviazione israeliana nell’enclave palestinese sia stata anche una risposta agli “incidenti terroristici guidati e resi possibili dall’organizzazione terroristica di Hamas nel corso del fine settimana”.

Tra questi, il lancio di granate e cariche esplosive, i tentativi di superare la recinzione di confine israeliana, i danni alle infrastrutture di sicurezza israeliane e gli incendi sul lato israeliano del confine attraverso l’uso di bombe a mano e altri dispositivi incendiari. Ed è proprio con il fuoco causato dai miliziani palestinesi che si stanno confrontando i vigili del fuoco israeliani: tre grandi incendi sono divampati lungo il confine con la Striscia di Gaza, dovuti al lancio di aquiloni incendiari da parte palestinese. Il più grande incendio si è verificato vicino a Kibbutz Carmia e, secondo stime preliminari, sono stati distrutti tra i 2.000 e i 3.000 dunam (500-740 acri) di campi e parte di una riserva naturale.