…immigrazione

Come da molti sottolineato, il momento più alto che si è vissuto ieri al Senato è stato il discorso di Liliana Segre, che ha già annunciato dura opposizione contro ogni progetto di leggi speciali e ancor più se rivolte a minoranze già ampiamente discriminate. Parole che devono allertare se lette a fianco delle strategie sull’immigrazione che si intravedono all’orizzonte. Tutti sanno che se su questo dossier dovessero prevalere le posizioni del gruppo di Visegrad, perderebbero Italia, Spagna e Grecia, che più di altri devono sopportare il peso dei primi approdi (tutto, tra l’altro, da verificare perché l’immigrazione non è solo via mare). Cosa significa, dunque, sostenere che l’Italia agirà insieme all’Ungheria per ridisegnare le politiche sull’immigrazione europee? Ciò che si intravede è la richiesta di un blocco europeo via mare e via terra per tenere al di là dei nostri confini persone in fuga a causa di guerre, sofferenze o semplici speranze di poter dare un futuro ai propri figli. Il fatto che si voglia presentare il progetto durante il semestre austriaco, altro Paese con la destra xenofoba al governo, non fa ben sperare.

Davide Assael, ricercatore

(6 giugno 2018)