Qui Roma – Nel nome di Mireille
L’idea era stata lanciata nel corso della cerimonia di commemorazione organizzata nel Tempio Maggiore di Roma pochi giorni dopo la barbara uccisione. Una proposta subito raccolta dalla sindaca Virginia Raggi. Da oggi la foto di Mireille Knoll, l’anziana donna ebrea parigina sfuggita in gioventù al rastrellamento del Vel d’Hiv e massacrata lo scorso marzo dai suoi vicini di casa islamici, appare su una facciata di Piazza del Campidoglio.
“Mireille è una vittima dell’odio. Un odio che purtroppo sta tornando in tutta Europa saldandosi con la propaganda di matrice islamica, che nulla ha a che fare con il vero Islam” afferma la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, autrice della proposta, rivolgendosi ai tanti giovani presenti stamane.
“Da Roma – incalza Dureghello – vogliamo lanciare un messaggio di libertà e di pace. Valori di cui Mireille è un simbolo”. Un impegno concreto, quindi, contro ogni forma di odio. Anche quello che, ammonisce, serpeggia nella violenza verbale che caratterizza il mondo del web.
“Purtroppo – interviene il rabbino capo, rav Riccardo Di Segni – quello di cui parliamo oggi non è un episodio isolato. Ce lo ricordano le uccisioni, sempre in Francia, di Sarah e Ilan Halimi. O quello che sentiamo in queste ore dalla Germania”. È fondamentale, prosegue il rav, che questo non sia un grido di dolore soltanto ebraico ma di tutta la società. Perché l’antisemitismo riguarda tutti.
Si riallaccia a questo pensiero la sindaca Raggi. “Quello che succede a uno di noi, riguarda tutti noi. Apriamo gli occhi, agiamo. Non dobbiamo permettere – dice, guardando in faccia gli studenti – che odio e rabbia prendano il posto di rispetto e tolleranza”. Ferma al riguardo la condanna per quanto avvenuto al Liceo Socrate, dove un gruppo di ragazzi si è fatto immortalare in posa col saluto romano. Un episodio che la preside ha definito “una goliardiata”.
Emozionano le parole di Daniel Knoll, uno dei figli di Mireille. “Sono qui – afferma – per denunciare una deriva antisemita di cui sono responsabili le stesse persone, gli stessi nemici, che massacrano i cristiani in Oriente, che li detestano quanto destano i veri musulmani e le nostre società. Non restiamo in silenzio”. L’invito ai ragazzi, alla generazione ipertecnologica che ha di fronte, è a informarsi, a prendere in mano dei libri. “Ci sono tanti scrittori straordinari – spiega – che meritano di essere conosciuti”.
In un messaggio inviato alla sindaca la presidente UCEI Noemi Di Segni ha scritto: “Esprimere con risolutezza un no alla violenza e alla cancellazione della Memoria, ed esprimere un sì alla verità e alla sensibilizzazione dei nostri concittadini non è un fatto scontato ed è un segno importante di consapevolezza, esempio e responsabilità istituzionale”.
Erano presenti tra gli altri alla cerimonia l’ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs e l’ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset.
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(8 giugno 2018)