Mantova – “Memoria ebraica, patrimonio di tutti”
“La Memoria non è qualcosa che guarda solo al passato. La Memoria va vissuta tutti i giorni, in modo costante. Dalla Memoria delle radici, un patrimonio condiviso, inizia il nostro lavoro per costruire il futuro”.
La grande sfida di Mantova Hub, il progetto di rigenerazione urbana di cui sarà presto aperto il cantiere, inizia dalla valorizzazione dell’antico cimitero ebraico cittadino che sorgeva su una parte dell’area interessata dai lavori. Un impegno illustrato in questi termini dall’architetto israeliano David Palterer, in un intervento pubblico nel corso del quale sono state illustrate le linee guida di una iniziativa di recupero che vede allo stesso tavolo Comune di Mantova, Politecnico e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Accanto a Palterer l’assessore comunale all’urbanistica Andrea Murari, il prorettore del Politecnico Federico Bucci e l’architetto Luca Cardani.
“Quello che vogliamo realizzare all’interno di questo luogo sacro – ha affermato Murari nel corso dell’evento, organizzato con il contributo di Comunità ebraica mantovana e Fondazione Franchetti – è un recupero dell’aspetto sacrale, così come vogliamo che le nuove architetture che verranno a crearsi vadano a fondersi con il territorio e tengano viva la memoria del popolo ebraico”.
L’area, come spiegato da Palterer, sarà delimitata da un muro e chiaramente isolata dal resto del complesso. Nel rispetto delle regole ebraiche sarà però un luogo aperto a tutti, così da tener vivo il ricordo di figure che attraverso i secoli fecero della città una “piccola Gerusalemme”. Un progetto fluido, che sarà sviluppato in stretto raccordo con l’Assemblea rabbinica italiana, con il coinvolgimento diretto del suo presidente rav Alfonso Arbib e del rabbino di riferimento della Comunità ebraica locale, rav Adolfo Locci.
“L’idea che ci guida – afferma Palterer – è che la cultura ebraica sia parte di tutta la città. Come ci ricordano le figure che in questo cimitero furono seppellite, le cui vicende parlano di continui rapporti, tra gli alti e bassi della Storia, tra mondo ebraico e mondo non ebraico. E tra ebrei mantovani ed ebrei di tutto il mondo. Un rapporto intenso e proficuo. Non dimentichiamo che proprio qui, a Mantova, fu data alle stampe la prima edizione dello Zohar”.
Nelle scorse ore è stato anche annunciato che è in corso, da parte degli uffici comunali, un lavoro di censimento delle lapidi un tempo collocate nell’antico cimitero ebraico e oggi sparpagliate nel territorio della provincia. L’obiettivo, ha detto Murari, è quello di riportarle presto in città e dar loro una collocazione e una funzione adeguata.