La traccia Bassani alla maturità
“Zio Giorgio, un’ottima scelta”

“Il tema è attuale, terribilmente attuale. Trovo emozionante e significativo che i nostri ragazzi abbiano potuto approfondirlo attraverso le parole di zio Giorgio”.
Per Dora Liscia, storica dell’arte e docente all’Università degli studi di Firenze, oltre che fondatrice del Museo ebraico di via Farini, lo “zio Giorgio” è lo scrittore Giorgio Bassani. È di parte, non lo nasconde, ma la scelta della traccia che ha portato il 18,5% dei maturandi a confronto con le pagine del Giardino dei Finzi-Contini in cui un singolo episodio di vita quotidiana svela la mostruosità delle Leggi razziste, l’ha trovata “decisamente azzeccata”. Una scelta appropriata perché, dice la studiosa a Pagine Ebraiche, “dal passato sembrano emergere situazioni che potrebbero manifestarsi in un prossimo futuro”.
È preoccupata, la professoressa. “Il mio timore è che i giovani non abbiano sviluppato i necessari anticorpi nei confronti di questi temi. Basta vedere la scarsa sensibilità verso il diverso che contamina la nostra società ad ogni livello, persino istituzionale, il bullismo imperante nei confronti dei più deboli, la violenza e l’odio che serpeggiano negli stadi. La situazione – afferma – è molto pericolosa”.
Dice di parlare da una isola relativamente felice, la Toscana (“Ma quanto durerà?”, si chiede). Quella Toscana cui lo “zio Giorgio” dedicò alcune delle sue migliori energie. Come membro del Partito d’Azione nei mesi della lotta clandestina al nazifascismo. Ma anche nel periodo che trascorse molti anni dopo ad Antignano, quartiere di Livorno, dove una intera estate lavorò alla stesura di alcuni capitoli del suo capolavoro.
“Emotivamente – racconta Liscia – fu una esperienza davvero intensa. Non fu semplice, per lui, scrivere quel libro. Ero una ragazzina ma me lo ricordo bene, il volto stravolto dalla fatica e dal nervosismo. Resta però la sua testimonianza più riuscita e quella in cui emergono insieme tutta la sua ebraicità e tutto il suo antifascismo”.
Anche il fratello David, attuale vicepresidente della Comunità ebraica fiorentina, è felice per questa proposta. “Il brano della biblioteca – afferma – è tra i più efficaci. Anche perché ha la capacità di rendere in modo concreto l’infamia di quelle leggi, stimolando riflessioni molto attuali. Si è parlato, negli scorsi giorni, di un possibile censimento della popolazione rom. È bene saperlo. Certe cose, 80 anni fa, sono già accadute”.
Interessante, per David, il dato degli studenti che hanno scelto la traccia Bassani. “Come tanti altri autori del Novecento, lo zio non è nei programmi scolastici. Quasi un paradosso quindi che sia stato così protagonista alla maturità. Ma penso che molto abbia a che fare l’ingente mole di iniziative organizzate nel 2016 per il centenario dalla nascita. In tanti, sono certo, hanno avuto modo di conoscerlo così”.

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(21 giugno 2018)