Verona, un’emozione speciale
Domenica scorsa la Comunità ebraica di Verona e Vicenza ha avuto una delle più intense giornate ebraiche di cui ho memoria: due Bat Mitzvah in mattinata e una Milà nel pomeriggio. Forse anche in una cosiddetta “grande comunità” è un evento straordinario, ma per Verona lo definirei storico.
In mattinata già alle 10 la sinagoga comincia a riempirsi e tutti prendono parte alla preghiera mattutina – shachrit – aspettando le 11 per celebrare il Bat Mitzvah di Rebecca Malamut e Hannah Harkatz. Angel Harkatz e David Malamud, padri delle festeggiate, conducono assiema a rav Yosef Labi la preghiera, orgogliosi delle loro figlie.
Rav Labi riporta una notizia storica, dicendo che l’istituzione del Bat Mitzvah, nell’ortodossia nei nostri tempi, è stata fatta per la prima volta a Verona nel 1844 per seguire l’esempio dato dai reformer in Germania.
La descrizione minuziosa della cerimonia si trova in una relazione delle prime cerimonie per le ragazze in Italia, guidata dal rabbino Joseph Cameo di Verona alla Pasqua 1844: “Naturalmente, prima di essere ricevute al Tempio, le ragazze devono aver studiato ebraico, e avere una conoscenza della storia e sacro catechismo, in modo che non sia tutto ridotto solo ad una giornata di festa felice e commovente. Le ragazze porteranno i vestiti bianchi e veli bianchi, che simboleggiano ancora la purezza di quelle anime ignare della vita; il tempio sarò festosamente illuminato e decorato con fiori, il passaggio delle folle, la loro accoglienza e l’accompagnamento dei sacerdoti – tutto questo è indissolubilmente legato per le ragazze alla loro memoria della conoscenza che hanno imparato, e delle idee nuove e serie, che le loro menti devono tenere. Più l’immaginazione ed i loro cuori saranno così profondamente toccati, è molto più difficile. Sarà perdere quelle idee e conoscenze. E nemmeno il tempo, che cancella così tante cose, potrà cancellare dalle loro giovani menti le dolci impressioni che hanno vissuto” .
È straordinario come queste parole descrivano esattamente quello che si è provato a Verona durante il Bat Mitzvah di Rebecca ed Hannah. Il Tempio era pieno di fiori e di gente che acclamava il passaggio delle festeggiate candidamente vestite di bianco ed accompagnate dai loro rabbini Finzi, Locci e Labi che le hanno preparate, sotto le direttive del rav Richetti, rabbino di riferimento, al passo di diventare donne.
I discorsi tenuti da Hannah e Rebecca hanno commosso tutti ed in particolar modo i loro padri che le abbracciavano trattenendo le lacrime della gioia. Non da meno le loro mamme Giorgia e Paola erano orgogliose e contente, ma non avevano il tempo di distrarsi perché dirigevano il tutto soprattutto per il suntuoso banchetto che si teneva nei saloni della Comunità.
Un pensiero di fiducia per il futuro di questa Comunità è trasmesso dal Bat Mitzvah di queste due donne perché danno sicurezza ad una continuazione di vita ebraica.
Ma la giornata non finisce qui. Dopo una piccola pausa alle 17 un altro storico evento: la Brit Milà del primo figlio maschio di rav Labi, rabbino di Verona.
In questa occasione entriamo in un altro momento storico delle Comunità ebraica di Verona: a 58 anni dall’ultima volta è stata fatta la milà al figlio del rabbino. Infatti esattamente 58 anni fa nasceva a Verona il figlio di rav Weiss Levi. In ogni caso l’ultima milà si era avuta sette anni fa.
La cerimonia è stata breve ma di altissima commozione il bimbo è stato tenuto dal nonno paterno seduto sul tavolino di fronte la Tevà. Tutto fatto con precisione secondo lo schema Chabad. Il mohel rav Zemach Mizrahi, con precisione e capacità, ha saputo eseguire l’operazione rapidamente consolando il bambino tenendolo amorevolmente in braccio e facendolo subito beatamente addormentarsi.
Nel rito il padrino benedice tutti augurando tutto il bene e la fortuna ad ognuno. Si è immediatamente formata una coda dove tutti hanno chiesto la benedizione uomini e donne. Rav Labi senior, senza manifestare il minimo segno di stanchezza, ha benedetto tutti spargendo sorrisi ed augurando le migliori cose, ma soprattutto ascoltando tutte le richieste ed i ringraziamenti senza dimenticare o “liquidare” frettolosamente nessuno.
Ovviamente non poteva mancare all’arrivo prima della milà un rinfresco e poi una ricca cena, sempre nei saloni della Comunità, accompagnata da canti e preghiere.
Tutta la giornata è stata scandita da musiche e canti eseguite da musicisti che accompagnavano il canto di Angel Harkatz, padre della festeggiata ma anche ottimo artista del coro della Fondazione Arena di Verona. In sinagoga riempie con sentimento e partecipazione le preghiere.
Roberto Israel
(21 giugno 2018)