Roma, per non dimenticare Dachau
Presso il Monumento al Deportato del cimitero del Verano ha avuto luogo una toccante cerimonia di collocazione di ceneri di vittime del campo di Dachau, consegnate dopo la guerra allo storico esponente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (ed ex internato) Giovanni Melodia, e da lui conservate fino alla sua scomparsa.
All’iniziativa hanno presenziato il presidente di Aned Dario Venegoni e il suo vice Aldo Pavia (che guida la sezione romana), la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, il rabbino Alberto Funaro, l’assessore alla Persona, scuola e comunità solidale del Comune di Roma Laura Baldassarre.
A Dachau transitarono centinaia di migliaia di prigionieri, tra questi molti ebrei, ma anche appartenenti ad altre categorie perseguitate dai nazisti, tra cui internati militari e prigionieri politici. Giovanni Melodia era uno di questi, e fu attivo nel campo anche nell’organizzazione clandestina di Resistenza. Nel 1955, in qualità di delegato per l’Italia degli ex internati a Dachau, gli fu consegnata, come a tutti gli altri rappresentanti delle diverse nazioni, una piccola scatola contenente delle ceneri ritrovate nei crematori. Una testimonianza, la più terribile, dell’inenarrabile oscurità della Shoah e dei crimini nazisti. Una testimonianza che Aned ha ereditato, consapevole della sua sacralità.
“Alla scomparsa di Melodia ci siamo interrogati su cosa farne”, ha raccontato Aldo Pavia, introducendo la cerimonia. “Il consiglio direttivo dell’Aned di Roma ha ritenuto che dovessero essere appunto collocate nel Monumento del Deportato, dove sono già presenti quelle del campo di Mauthausen, e dove tutti gli anni si ricordano i deportati politici, razziali, militari, rom e sinti, bambini, donne e uomini che dalla nostra città vennero inviati nei tragici lager nazisti.”
Erano presenti all’iniziativa anche Grazia Di Veroli, vicepresidente Aned Roma e Maurizio Ascoli, ex presidente Aned Roma, oltre a un gruppo di convenuti di varie provenienze ed estrazioni religiose.
Ad oggi a Roma vivono ancora due superstiti di Dachau: Lello Di Segni, ultimo superstite della razzia del 16 ottobre 1943 e Donato Di Veroli. Le condizioni di salute non hanno loro permesso di partecipare. Ma a loro due, e alla memoria di Giovanni Melodia e di tutte le vittime delle deportazioni naziste è stata dedicata l’iniziativa.
Marco Di Porto