Polonia, legge sulla Shoah la retromarcia di Varsavia
Diversi quotidiani italiani raccontano di quella che viene definita una “clamorosa retromarcia” da parte del governo polacco sulla contestata legge sulla Shoah, all’origine di una crisi internazionale. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha chiesto ieri al Camera bassa del Parlamento di depennare il paragrafo che permetteva di penalizzare (anche con il carcere fino a 3 anni) chi attribuisce alla nazione polacca i crimini del Terzo Reich tedesco. Un passo indietro accolto con favore anche dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. “A tutti è chiaro che la Shoah è stato un crimine senza precedenti, perpetrato dalla Germania nazista contro la nazione ebraica e gli ebrei polacchi. Abbiamo raggiunto con la Polonia una formula concordata”, le parole di Netanyahu, riportate da La Stampa.
L’Ue al vertice. I capi di Stato e di governo dei paesi dell’Unione europea oggi e domani si incontrano a Bruxelles per il Consiglio europeo. Sul tavolo, la gestione dei flussi migratori che sta spaccando l’Europa. Secondo Repubblica “sono due le linee rosse italiane al summit europeo di oggi: riscrittura delle regole sugli sbarchi e soldi all’Africa. Se gli altri capi di Stato e di governo non accetteranno, Conte metterà il veto alle conclusioni del vertice, inguaiando Merkel sul fronte interno e provocando una chiusura a cascata delle frontiere tra stati europei con rischio collasso di Schengen”. L’Ungheria guida il fronte del no alle quote e auspica la chiusura dei confini: “Condividiamo lo stesso obiettivo, come ribadito nel recente colloquio telefonico con il ministro dell’Interno Matteo Salvini: proteggere la sicurezza delle popolazioni europee. L’Ungheria vuole una stretta cooperazione con Italia, Austria e Gruppo di Visegrád”, afferma il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó al Corriere. “La nostra posizione è che non dovremmo importare crisi ma portare assistenza agli Stati che ne hanno bisogno. Anziché incoraggiare le migrazioni, aiutare le persone a tornare in sicurezza nei loro Paesi”, afferma il ministro Ungheria che alle critiche rispetto alle politiche autoritarie del governo Orban risponde in modo inquietante: “In Ungheria stiamo edificando una democrazia autenticamente cristiana sulla base della volontà popolare”.
Lia Levi e le parole ai giovani. “Quella dei ragazzi disinteressati alla storia è una leggenda. Dipende da come gliela si propone. Non a caso all’esame di maturità la traccia sul Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani è stata la più scelta dopo quella di Alda Merini. E sa perché? Perché partendo dal toccante episodio del ragazzo ebreo protagonista del romanzo che frequentava da sempre la biblioteca di Ferrara e di colpo viene espulso, rifiutato davanti a tutti, il tema si è rivolto più alla sensibilità degli studenti che alle loro conoscenze didattiche”. Così la scrittrice e giornalista Lia Levi, intervistata da Panorama sul suo ultimo libro Questa sera è già domani (Edizioni e/o), “in una pausa del massacrante tour letterario che precede la finalissima del premio Strega, il 5 luglio”.
Da Firenze a Roma, cultura ed ebraismo. A Roma si chiude il Festival Ebraica con un incontro e una cena dedicati al cibo e alla casherut, come racconta il Corriere Roma. Sull’inserto di Repubblica, Food, in un’intervista al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni vengono approfondite le regole della casherut e le tradizioni culinarie della Roma ebraica. La beat generation è invece il tema per la serata odierna del Balagan Café a Firenze, in cui ci soffermerà sulla figura del cantautore Herbert Pagani. Poi Shel Shapiro si esibirà in concerto (La Nazione Firenze).
Israele e la cura dei siriani. Sul Giorno si parla dell’operazione denominata da Israele “Buoni vicini”, ovvero l’aiuto e le cure prestate ai civili siriani nel corso della guerra civile che prosegue oltreconfine. “Fino ad oggi sono stati più di 1.250, circa, i bambini siriani, accompagnati dalle loro mamme, accolti in maniera discreta negli ospedali civili israeliani per sottoporsi alle cure. In genere non rimangono mai più di una giornata nel territorio nemico (Israele e la Siria rimangono teoricamente in guerra nonostante l’armistizio negoziato dopo il conflitto di ottobre 1973). Il loro soggiorno è organizzato dall’esercito in coordinamento con dei medici siriani giudicati degni di fiducia”.
Segnalibro. Sull’Osservatore Romano, la storica Anna Foa recensisce Magda (Roma, Sovera edizioni, 2018), romanzo della scrittrice inglese di origine tedesca Meike Zierfogel dedicato alla figura di Magda Goebbels, moglie del ministro della Propaganda del Terzo Reich.
Milano, la nomina alla Cultura. Il sindaco di Milano Sala stoppa la candidatura della consigliera Sumaya Abdel Qader alla presidenza della Commissione Cultura: “La maggioranza valuti tutte le ipotesi”, il suo virgolettato riportato dal Giornale Milano.
La storia di Almirante. In una lettera al Tempo l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno difende la figura di Giorgio Almirante, di cui è stata bloccata dall’amministrazione della Capitale l’intitolazione di una strada dopo le proteste del mondo ebraico. Secondo Alemanno – che firma la lettera assieme a Roberto Mania – Almirante non era antisemita: “tutti noi sappiamo, per diretta esperienza, quanto questa accusa sia infondata, visto non solo le prese di posizione personali di Almirante, ma soprattutto per il fatto che chiunque professasse idee antisemite o razziste veniva immediatamente espulso dal MSI”. La storia racconta altro: Almirante ricoprì il ruolo di segretario di redazione del giornale La difesa della razza, senza mai pentirsene, hanno più volte ricordato diverse voci dell’ebraismo italiano.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked