Giudaico-romanesco a teatro,
a Pavoncello il Premio Fiuggi
“Unico dilettante, che fa teatro amatoriale, insieme a grandi nomi. Un’emozione davvero grande”. Alberto Pavoncello, con la sua compagnia di Teatro giudaico romanesco, ha proposto negli ultimi anni una serie di spettacoli e molti format diversi stimolando tra le risate riflessioni di grande attualità e complessità. Ieri, a suggello di questo impegno, ha conquistato ieri il ‘Premio Fiuggi per lo Spettacolo-Europa alle Fonti’.
Nata e voluta negli anni ’90 da Pino Pelloni nell’ambito del Festival Internazionale FiuggiPlateaEuropa, la manifestazione viene recuperata e riproposta oggi da Giovanna Napolitano Morelli, sotto l’egida della Fondazione Levi Pelloni, con l’intento di rilanciare l’immagine della Fiuggi “turistica, termale e culturale”. Riconoscimento alla carriera per Gigi Proietti, ma anche a Francesca Benedetti e Edoardo Siravo per il teatro, al regista Luca Verdone per il cinema, a Manuela Kustermann e Viviana Toniolo, a Daniele Cipriani per la danza, al maestro Giovanni Agostinucci per la scenografia, a Bruno Biriaco per la televisione, a Laura Pontecorvo per la musica. E quindi ad Alberto, che da 35 anni è l’anima della compagnia (oggi denominata “quasi stabile”). Nata in ambito scolastico, e in particolare insieme alla scuola ebraica della Capitale, la formazione artistica ha gradualmente esteso il proprio raggio d’azione. Una sfida sociale e culturale: preservare la grande tradizione del giudaico-romanesco, anche con l’aiuto di tanti amici esterni al mondo ebraico che oggi ne sono protagonisti. Dal bullismo alla diversità al matrimonio misto: tanti i temi portati in scena in questi anni.
(1 luglio 2018)