L’ebraismo e le sfide del futuro Pagine Ebraiche racconta
Una stagione di sfide e di grandi cambiamenti. È quella che si pone davanti al mondo ebraico italiano, con il Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane al lavoro per pianificare progetti e strategie per il futuro, come racconta il nuovo numero di Pagine Ebraiche (Luglio 2018), attualmente in distribuzione. “Il futuro tra ostacoli e speranze” titola infatti il mensile dell’ebraismo italiano in prima pagina. Ostacoli e speranze che sono anche al centro del dossier, curato da Adam Smulevich, ma attraverso una prospettiva diversa: quella del calcio. Mentre milioni di tifosi attendono di sapere chi trionferà ai Mondiali in Russia, Pagine Ebraiche sceglie infatti di riflettere sul significato del calcio: strumento di integrazione, terreno di valori sportivi oppure arma politica e di propaganda? Il dossier – anche attraverso la voce di grandi protagonisti come Marco Tardelli – cerca di analizzare le tante facce dello sport più amato del mondo, che nel bene e nel male rappresenta la società contemporanea e purtroppo spesso diventa megafono per comportamenti violenti e pericolosi. I cori antisemiti negli stadi europei – e non solo – non sono infatti una novità. Quello che sembra cambiare è invece l’atteggiamento delle istituzioni, come raccontano le pagine di Politica e Società di Pagine Ebraiche che evidenziano nuovi e importanti studi dedicati proprio all’antisemitismo: dall’indagine sulla percezione ebraica della minaccia antisemita voluta dall’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (Fra) alla guida pratica dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa per comprendere i crimini di odio di matrice antisemita, fino alla nuova Mappa dell’intolleranza realizzata da Vox-Osservatorio italiano sui diritti, sono alcuni degli importanti strumenti di cui l’Europa si sta armando per capire a fondo il pregiudizio e poterlo contrastare. E tra le cose da comprendere c’è il volto più recente dell’antisemitismo: l’odio nei confronti di Israele. “Bisogna parlar chiaro: io non ho problemi con chi critica anche Israele. Come ogni democrazia ha i suoi difetti e possiamo criticarla. Io ce l’ho con chi critica solo Israele, chi ne è ossessionato, chi la attacca ma non guarda mai cosa succede dall’altra parte. Quello è antisemitismo. Punto”, sottolinea a Pagine Ebraiche il direttore del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, protagonista della grande intervista del mese. Una vita per il teatro, passata a costruire cultura senza piegarsi ai compromessi, Shammah racconta al giornale i suoi 70 anni, il suo rapporto con Israele, i suoi 50 anni di carriera, segnati dal coraggio di riuscire a rompere gli schemi. Una capacità propria degli artisti come dimostrano le opere di Frank Auerbach e Lucian Freud, le cui opere sono al centro di una mostra in corso nelle sale del prestigioso Städel Museum di Francoforte. Amici nella vita privata e con un doloroso passato comune – entrambi costretti a fuggire dalla Germania nazista -, Auerbach e Freud sono le due personalità più forti dell’arte figurativa inglese del dopoguerra. “Nel loro segno – scrive il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale – si ritrova il graffio, la ferita, l’impietosa ricerca della verità nascosta in ogni umano destino”. Un destino che aveva portato Soumayla Sacko, lavoratore malese, ad approdare a San Calogero in cerca di una nuova vita e a diventare, suo malgrado, tragico simbolo dei problemi dell’Italia di oggi, come scrive nelle Opinioni il sociologo Enzo Campelli. “I fatti di San Calogero rappresentano infatti un momento di convergenza di molti e gravi problemi che interessano il nostro Paese: una sorta di condensazione drammatica, tanto di nuove emergenze quanto di criticità di vecchia data. Innanzitutto, ovviamente, la situazione dei lavoratori migranti”, spiega Campelli, che ci ricorda come le problematiche di oggi affondino in realtà le radici nel nostro passato. Farci i conti è importante per poter guardare al futuro senza scheletri nell’armadio: da qui il fondamentale impegno di Thomas Will, viceprocuratore per i crimini di guerra nazisti a Ludwigsburg, tra i protagonisti a Roma del convegno “Luci e ombre nei processi per i crimini di guerra”. Il mensile dell’ebraismo italiano ospita la sua ampia relazione, tradotta da Rachele Ferin e Sara Volpe, studentesse della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste, e tirocinanti presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Trieste che ritorna non solo per il lavoro di queste giovani traduttrici ma anche grazie a una figura prestigiosa dell’ebraismo italiano: Edoardo Weiss, ebreo triestino, considerato il padre della psicoanalisi italiana. A raccontare l’impronta che Weiss ha lasciato su questa scienza, vero pioniere nel suo campo, Rita Corsa medico psichiatra e psicoanalista. E a un altro pioniere ma di epoca moderna è protagonista delle pagine di Sport: Pedro Kanof, inventore del Bike Sharing, che lavora per un mondo sempre più a pedali e sicuro.