Il Presidente della Camera: “Non chiudiamo i porti”
La questione migranti continua ad essere al centro del dibattito politico nazionale. “Io i porti non li chiuderei”, ha affermato il presidente della Camera Roberto Fico, in visita al hotspot di Pozzallo. “Le ong che hanno lavorato qui a Pozzallo hanno fatto un lavoro straordinario, me lo hanno confermato il questore, il sindaco e la prefettura”, aggiunge Fico, in controtendenza rispetto alle posizioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini che più volte ha attaccato le ong. Proprio il ministro risponde al presidente della Camera, parlando “di opinioni personali” e affermando che “i ministri fanno i ministri. E quindi le scelte sono quelle che gli italiani stanno toccando con mano da quasi un mese”. Intanto le scelte di tutti i paesi europei sui migranti, scrive Roger Cohen (Repubblica), stanno portando sempre più a una divisione all’interno del Vecchio Continente. “La Germania, l’Italia, la Repubblica Ceca e l’Ungheria – sottolinea Cohen – annunciano l’intenzione di abbandonare l’area Schengen e di reintrodurre le dogane e il controllo passaporti. La libera circolazione delle persone, fondamento dell’Unione europea, viene meno”.
I sauditi vogliono investire in Italia. Il giornalista Goffredo Buccini sul Corriere della Sera firma un’interessante intervista all’ex ministro della Giustizia saudita Mohammad Al Issa. “Al Issa è adesso la voce che il giovane principe Bin Salman ha deciso di fare ascoltare a noi occidentali per convincerci delle sue modernizzazioni e divulgare un messaggio di tolleranza religiosa e lotta al terrorismo”, spiega Buccini, chiedendo conto al rappresentante saudita della situazione dei diritti umani nel suo paese, dell’integralismo islamico, dei diritti delle donne. E le risposte di Ali Issa sono poco convincenti. Allo stesso tempo l’ex ministro saudita afferma di voler finanziare moschee in Italia e progetti per l’accoglienza e l’integrazione. “Noi vogliamo la piena integrazione dei musulmani in Italia. – afferma – Vogliamo che i bambini musulmani vadano alla vostra scuola pubblica, se uno vuole formarsi una cultura religiosa può farlo poi privatamente. Siamo contro l’isolamento delle nostre comunità. Voi non dovete rischiare di trasformarvi in una società chiusa e senza diversità”.
Simon Veil al Pantheon. “Oggi Simone Veil, scomparsa il 30 giugno 2017, entrerà tra i grandi di Francia al Pantheon, nel cuore di Parigi. Amatissima in Francia, Veil ha rappresentato, con la propria esperienza esistenziale e il suo impegno intellettuale e politico, il simbolo dell’identità europea, tragica e colma di speranza, plurale e fondata sul valore dei diritti della persona” (La Stampa).
La figlia del gerarca nazista. Il giornale tedesco Bild ha reso noto che Gudrun Burwitz è morta un mese fa, a 88 anni, dopo una vita dedicata al tentativo penoso di riabilitare la memoria del padre, Heinrich Himmler. E l’aspetto più inquietante della figlia dell’architetto dell’Olocausto non è tanto che per decenni sia rimasta un’icona dei neonazisti, attivissima nel sostegno agli ex fanatici del Führer e a organizzazioni nostalgiche. “Secondo le rivelazioni apparse sul tabloid tedesco, – riporta Repubblica – Burwitz avrebbe lavorato negli anni Sessanta per i servizi segreti della Germania federale. Guidati, all’epoca, da un personaggio controverso, l’ex maggiore della Wehrmacht Reinhard Gehlen, noto per aver ingaggiato numerosi ex nazisti nei servizi della giovane Germania repubblicana”.
Novecento e filosofia. “Il Novecento rappresenta uno degli apici della filosofia nei suoi 2.500 anni di storia. Lo caratterizza una radicalità che si esprime nel tentativo di decostruire la tradizione occidentale”, scrive la filosofa Donatella Di Cesare sul Corriere ripercorrendo i passaggi principali della filosofia dello scorso secolo. In uno di questi,“si alza potente la voce di Lévinas per raccogliere, dopo Rosenzweig e Buber, l’eredità dell’ebraismo e per chiedere che l’etica diventi filosofia prima. Il tema della responsabilità, rilanciato da Jonas, sarà un motivo ricorrente negli ultimi decenni del secolo, mentre l’etica assumerà enorme importanza e, dando luogo alla bioetica, finirà tuttavia per suddividersi in numerosi ambiti”.
Le accuse a Sara Netanyahu. Il Fatto Quotidiano riporta i problemi giudiziari si Sara Netanyahu, moglie del Premier israeliano. “La signora Netanyahu è stata incriminata la settimana scorsa per presunta “frode” e “violazione della fiducia” e dovrà rispondere anche di corruzione e abuso di potere. Sarà un tribunale di Gerusalemme a giudicarla per la gestione “allegra” dei conti della residenza ufficiale del premier nella Città Santa, ma anche della loro casa privata di Cesarea”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked