La Menorah d’Oro al Giro
“Israele, partenza storica”
“Armonia, beneficenza, amore fraterno”. Sono i tre concetti, fondamento del Benè Berith, che risaltano sul riconoscimento annuale della sua loggia romana: la Menorah d’Oro, conferita quest’anno all’organizzazione del Giro d’Italia per la storica partenza da Israele dello scorso maggio. Una grande festa di sport e amicizia tra i popoli, anche nel nome di Gino Bartali campione nello sport e nella vita.
A ritirare il premio il direttore generale di Rcs Sport, Paolo Bellino, ospite d’onore della cerimonia tenutasi ieri al Circolo Ufficiali della Marina Militare Italiana insieme a Gioia Bartali, nipote di Gino.
“Per tutto il gruppo RCS e per il Giro d’Italia in particolare è un’opportunità unica portare un evento come il nostro in Israele, prima volta per un grande Giro fuori dall’Europa” raccontava nel settembre dello scorso anno Bellino, nel corso della cerimonia di presentazione tenutasi davanti a centinaia di giornalisti accorsi da tutto il mondo a Gerusalemme. L’unicità è stata poi confermata dai fatti: tre indimenticabili giornate di sport, dialogo, fratellanza. E l’idea, confermata ieri dallo stesso Bellino con tanti sorrisi, con la testa che annuiva più volte, che non soltanto una scommessa sia stata vinta ma anche che un seme di collaborazione che guarda al futuro sia stato piantato.
Sei i motivi che hanno portato a questo riconoscimento, elencati dal presidente del Benè Berith romano Federico Ascarelli: “Per avere inaugurato il Giro d’Italia 2018 a Gerusalemme, in Israele, in occasione del 70esimo anniversario della sua fondazione, in onore e nel ricordo di Gino Bartali, dichiarato Giusto tra le Nazioni; per essere andato fino in fondo ad un coraggioso progetto, nonostante le voci contrarie di chi ancora oggi contesta il diritto di Israele di esistere e di vivere in pace a fianco degli altri popoli; per aver contribuito all’incontro tra le genti, e per aver saputo conferire a questa grande competizione agonistica internazionale un profondo significato morale e culturale; per aver mostrato a tutto il mondo la bellezza di Israele, la sua gioia di vivere, i suoi colori, i suoi luoghi storici e religiosi, la sua accoglienza; per aver diffuso il ricordo di Gino Bartali, un italiano Giusto tra le nazioni, il cui esempio sia di monito affinchè non si sia mai indifferenti di fronte alle ingiustizie e alle malvagità umane; per averci reso orgogliosi, anche come ebrei, di far parte di quell’Italia coraggiosa e sana, sorretta da valori di pace e da principi di giustizia, di cui siamo fieri cittadini”.
“Attraverso le parole dell’avvocato Ascarelli la gratitudine del popolo di Israele per un Giro d’Italia nato nel nome di mio nonno. La Menorah d’Oro, un riconoscimento di grande prestigio al quale ho voluto presiedere in veste di madrina con grande affetto e partecipazione. Molti personaggi illustri presenti, alcuni dei quali oggi posso considerare degli amici, e altri che non conoscevo ma che ho avuto il piacere e l’onore di incontrare. In una serata piacevolmente estiva, in un luogo di grande prestigio – afferma Gioia – sono grata di aver potuto vivere ancora una volta un momento di memoria e di pace nel nome di Gino Bartali”.
Ad intervenire anche l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs, che ha ricordato con emozione le giornate israeliane del Giro, con la carovana rosa che da Gerusalemme è arrivata a Eilat, e i giornalisti Angelo Mangiante e Roberto Olla, con un contributo dedicato ai valori più profondi e autentici dello sport.
(Foto di Ariel Nacamulli)
(3 luglio 2018)