Pinchas…

L’intervento di zelo risolutore, con il quale Pinchas aveva posto fine al gesto di sfida plateale, sacrilega e impudica, attuato dal capo della tribù di Simeone, viene così suggellato dalle parole dell’Eterno: “Il Signore parlò a Mosè dicendo: Pinechas, figlio di El’azar, figlio del sacerdote Aron…. è stato animato dallo zelo per Me… Perciò dirai: Ecco Io gli dono il Mio patto, la pace” ( Numeri 28, 11-12). Il commento ketav Sofer (R. Avraham Shemuel Binyamin Sofer 1815- 1871) rileva a proposito di questa attribuzione del “patto di pace” a Pinchas: “La condotta preferibile per l’uomo è quella che si identifica con la via intermedia, il giusto mezzo tra gli estremi opposti; tanto lo zelo risoluto quanto l’incondizionata ricerca della pace costituiscono entrambe scelte estreme, fra loro in opposizione. Dal momento che Pinchas aveva ritenuto, in quella drammatica circostanza, di agire con lo zelo incondizionato, il Signore, mentre ne conferma l’operato, al tempo stesso conferisce a Pinchas, proprio come riconoscimento per il suo gesto, un patto di pace, cioè lo indirizza esattamente verso l’estremo opposto, al fine di riportarlo verso la via intermedia”.

Giuseppe Momigliano, rabbino

(4 luglio 2018)