Torà…
“Guardati bene e stai molto attento a non dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, in modo che non si allontanino dal tuo cuore tutti i giorni della tua vita, anzi le dovrai insegnare ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli: (Non dimenticare) il giorno in cui ti trovasti davanti al Signore tuo D.O in Chorev (Sinai), allorquando il Signore mi disse – “radunami il popolo e gli farò sentire le mie parole, affinché imparino a temerMi tutti i giorni che vivranno sulla terra e poi insegneranno ai loro figli”( Deuteronomio 4,9-10).
Il Talmud, nelle due versioni del Talmud di Babilonia e del Talmud Yerushalmì (di Israele) riporta, a proposito di questi versetti, un commento a nome di R. Yehoshua ben Levì.
Nel Talmud di Babilonia leggiamo: “R. Yehoshua ben Levì insegnava: Chiunque insegni Torà al proprio nipote (figlio del figlio) è considerato come se la ricevesse dal Monte Sinai, perché è detto: Farai conoscere (queste parole) ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli” e subito dopo “(Ricorda) il giorno in cui ti trovasti presso il monte Sinai” (Talmud Bavlì Kiddushin 30a).
Nel Talmud Yerushalmì troviamo invece questa affermazione: “Rispose R. Yehoshua ben Levì: chiunque senta un brano di Torà dal proprio nipote è come lo sentisse dal Monte Sinai, per quale motivo? Perché è detto: Farai conoscere (queste parole) ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli” e subito dopo “(Ricorda) il giorno in cui ti trovasti presso il monte Sinai”.
Le due versioni, idealmente integrandosi l’una con l’altra, ci dicono quanto sia essenziale, per la trasmissione della Torà di generazione in generazione, che si sviluppi un dialogo intenso tra nonni e nipoti, per estensione si può intendere tra anziani e nuove generazioni, un dialogo fatto al tempo stesso di insegnamento e di ascolto, che si arricchisce con impegno reciproco, con l’esperienza degli anziani e con la freschezza e la fantasia dei giovani, che si anima con l’affetto e con la dedizione e con intense emozioni di chi guarda e ascolta rivolto al passato e al futuro al tempo stesso. Un dialogo che offre alle due parti un dono importante, perché, in fondo, il soggetto cui si riferisce nelle sue parole R. Yehoshua ben Levi – “È considerato come se ascoltasse e ricevesse le parole della Torà dal Monte Sinai” – può essere riferito tanto al “nonno” quanto al “nipote”.
Giuseppe Momigliano, rabbino
(25 luglio 2018)