spiritualità…
“Non di solo pane vive l’uomo, bensì di tutto ciò che esce dalla bocca di D.o vive l’uomo”.
Questo famoso verso della Torà apre lo spazio a molte riflessioni. Una di queste è un interrogativo: se l’anima è puramente spirituale, come può essere nutrita da un cibo materiale?
Rabbì Itzchaq Luria (l’ARI z.l.) lo ha spiegato in questi termini. È noto che ogni cosa creata sussiste grazie alla parola divina: “Con la parola di D.o furono fatti i cieli”, “Con dieci parole fu creato il mondo”. La forza della parola divina he è dentro al cibo è il nutrimento dell’anima. Nel momento in cui una persona prende un frutto e dice la berakhà “Barùkh Attà …”, in quel momento si destano le forze spirituali contenute nel frutto ad opera della parola di D.o. Ecco perché la Torà dice che “non di solo pane vive l’uomo”: forse il corpo può vivere del solo pane, ma è da ciò che è uscito dalla bocca di D.o, ridestato dalle nostre berakhòth, che l’essere umano vive anche spiritualmente.
Elia Richetti, rabbino
(2 agosto 2018)