Insieme per Rosh Chodesh, il Tempio di Anzio in festa
Ogni Shabbat è, oltre che la funzione, una vera e propria festa per i frequentatori – e sono davvero tanti tra ebrei tripolini, romani, turisti americani, israeliani, francesi – del Tempio di Anzio.
Una festa perché il ricco kiddush che segue la Tefillah rappresenta un’occasione di ritrovo per i tanti ebrei che villeggiano ad Anzio o che sono di passaggio qui.
Ma il Rosh Kodesh di Elul, con il suono dello Shofar al termine della funzione, rappresenta un richiamo particolare e nelle scorse ore circa un centinaio di ebrei si sono ritrovati nel tempio della località laziale, tra cui il rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni, e il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni.
Una bella tradizione consolidata nel tempo, perché il Tempio di Anzio esiste da decenni, anche se negli anni ha cambiato sede: dapprima, per lunghi anni, le funzioni si tenevano a Nettuno, località adiacente ad Anzio, nei giardini del Villino Silvia, di proprietà della famiglia Sabbadini, dopo di che si spostò per alcuni anni in un appartamento sito al Porto di Anzio.
In anni più recenti, dopo una parentesi in cui il Comune offrì come sede una grande palestra comunale, il Tempio è situato in Viale Paolini 1, nel centro di Anzio, di fronte alla Villa Adele, ove ha sede il celebre Museo dello Sbarco di Anzio.
Una sede bellissima, con un grande terrazzo in una villa dallo stile arabeggiante, adornata da pietre che ricordano quelle gerosolimitane: la proprietà appartiene alla famiglia Tesciuba, che mette generosamente a disposizione i locali per i frequentatori abituali del Beth haknesset e anche per i tanti turisti, italiani e stranieri, che si trovano in villeggiatura o che passano da Anzio.