La saga della famiglia Sereni

Emanuele CalòÈ mancata di recente Clara Sereni, scrittrice, figlia di Emilio Sereni, fratello di Enzo, l’eroe sionista ucciso dai nazisti. La famiglia Sereni – scrisse Miriam Mafai – “è una di quelle famiglie “nobili” della nostra Repubblica (come gli Amendola, i Ginzburg, i Pajetta, i Rosselli, per non citarne che alcune)”. In realtà, solo per pudore la Mafai aveva circondato di virgolette il termine “nobili” perché la nobiltà, derivante dallo straordinario valore dei relativi personaggi, era davvero tangibile. In periodi di decadenza come il nostro, questi personaggi e la loro grandezza abitano soltanto nei ricordi dei meno giovani. A proposito di siffatte rimembranze, rammento la zia di Clara, Ada Sereni, vedova di Enzo. Quando la incontrai, tantissimi anni addietro, da zia Ida Coen, non ebbi contezza di quanto fosse e quanto rappresentasse questa grande eroina di Israele, che si spese per il sogno sionista, contribuendovi fattivamente. In quella mia chiacchierata, Ada mi raccontò di un suo colloquio con un professore fiorentino di diritto internazionale, al quale si rivolse nel suo tentativo di sbloccare la partenza per Israele di una nave carica di superstiti della Shoah. “Le spiego subito il diritto internazionale” le disse il luminare: “è la legge del più forte”. Ricordo anche che mi sfuggì detto, alla luce dell’impegno suo e di Enzo, che la credevo più di sinistra, e lei mi rispose richiamando i danni del comunismo al popolo ebraico e ad Israele. Alla luce della loro saga familiare, quei danni emergevano; ai grandi personaggi, però, possono essere perdonati eventuali danni ed errori.

Emanuele Calò, giurista