Genova, strage sul ponte crollato Il Paese in lutto per la tragedia
“Questo è il momento dell’impegno comune per affrontare l’emergenza, per assistere i feriti, per sostenere chi è colpito dal dolore, cui deve seguire un esame serio e severo sulle cause di quanto è accaduto”, così il Capo dello Stato Sergio Mattarella, sulla tragedia che ha colpito la città di Genova, dove ieri è crollato il ponte Morandi. “Il bilancio, all’alba di mercoledì 15 agosto, è spaventoso e ancora in aggiornamento – scrive il sito di Repubblica – almeno 35 morti accertati, tra cui tre bambini di 8, 12 e 13 anni, ma il conteggio cresce man mano che i corpi vengono recuperati e alla fine potrebbe essere di quaranta vittime”. “Nessuna autorità potrà sottrarsi a un esercizio di piena responsabilità. – ha sottolineato il Presidente – Lo esigono le famiglie delle tante vittime, lo esigono le comunità colpite da un evento che lascerà il segno, lo esige la coscienza della nostra società nazionale. Gli italiani hanno diritto a infrastrutture moderne ed efficienti che accompagnino con sicurezza la vita di tutti i giorni”. Il lungo articolo del giornalista Marco Imarisio sul Corriere della Sera descrive in modo lucido la tragedia, parlando di “strage sul ponte malato”. “Quante volte nella nostra vita siamo passati da quel ponte, – scrive Imarisio – da quella curva sospesa nell’alto, e cosa deve aver provato chi ha avuto la sfortuna di essere stato su quei duecento metri di strada sospesa, lo strapiombo, la sensazione del vuoto, la consapevolezza che all’improvviso, senza una vera ragione, senza un perché, quel che uno è stato, i sogni, il futuro, è finito con uno schianto”. Su Repubblica Sergio Rizzo richiama alle responsabilità: “quel ponte era il simbolo arrogante di un ritardo infrastrutturale di svariati decenni. Colmato soltanto da diluvi di parole”, scrive Rizzo, che poi ricorda come “negli ultimi anni i cedimenti strutturali di ponti e viadotti in Italia si sono susseguiti con una frequenza impressionante”. Per questo, “è necessario quanto prima avviare un piano nazionale di verifica a tappeto dello stato dei viadotti e della sicurezza delle nostre strade e autostrade. Serve molto più delle chiacchiere inutili, delle sciocchezze da dilettanti e delle macabre speculazioni politiche. Anche se forse rende decisamente meno”.
La solidarietà del mondo ebraico. “La più sentita vicinanza e il più profondo cordoglio per la immane tragedia delle scorse ore. Tutto quello che potrà essere fatto in supporto alla vostra città, lo faremo”, il messaggio inviato ieri al sindaco di Genova Bucci dalla presidenza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “In questa giornata drammatica per l’Italia intera il nostro pensiero va a tutti i genovesi, alla città sconvolta, ai feriti e ai familiari delle vittime. Sia il loro ricordo di benedizione”. Messaggi di cordoglio all’Italia e alla città di Genova sono arrivati anche dal Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “I nostri cuori vanno alle famiglie che sono in lutto per i loro cari e per il popolo italiano”, il messaggio del Premier mentre la città di Tel Aviv ha illuminato con la bandiera italiana la sede del comune.
Il cessate il fuoco tra Israele e Gaza. Le autorità israeliane hanno deciso per la riapertura del valico di Kerem Shalom, da cui passano i beni diretti alla Striscia di Gaza. Il provvedimento arriva dopo alcuni giorni di calma sul confine con l’enclave palestinese. “La calma paga, la violenza no”, il messaggio del ministro della Difesa Avigdor Lieberman. Intanto prosegue la mediazione dell’Egitto che da mesi sta lavorando con Israele per trovare una soluzione per Gaza. Il premier israeliano Netanyahu e il presidente egiziano al-Sisi si sono incontrati segretamente a maggio e i colloqui sono proseguiti in queste settimane. “ L’obiettivo è la fine del blocco, – scrive La Stampa – poiché anche l’Egitto tiene chiuso o semichiuso il suo valico a Rafah, e il lancio della ricostruzione con fondi internazionali. Il tutto a partire da un cessate-il-fuoco permanente. Anche per il Cairo è essenziale ‘disinnescare’ Gaza. La pace e la ricostruzione avrebbero ricadute economiche e in posti di lavoro in Egitto. E renderebbero più facile sconfiggere il terrorismo dell’Isis nel confinante Sinai”.
Netanyahu vs Corbyn. La Stampa descrive lo scontro, affidato ai social network tra il Primo ministro israeliano e il leader del partito laburista, sempre più screditato per le sue posizioni su antisemitismo e Israele. “Benjamin Netanyahu attacca su Twitter Jeremy Corbyn per la corona di fiori deposta nel cimitero di Tunisi vicino alla tomba di uno degli ideatori della strage alle Olimpiadi di Monaco del ’72. E Corbyn risponde, anche lui con un tweet, per condannare invece ‘l’uccisione di 160 manifestanti a Gaza’ negli ultimi cinque mesi e la nuova legge sullo Stato-Nazione che ‘discrimina i palestinesi’”.
Dialogo a Milano. “Mangia il tuo pane con gioia e bevi il tuo vino con allegria”: è tratto da Qohelet 9,7 il titolo dell’evento che si terrà domenica 16 settembre, dalle 10 alle 22, alla mensa solidale di Greco, Milano, organizzato dal Refettorio Ambrosiano con la partecipazione di esponenti di diverse religioni. Tra i relatori, scrive Avvenire parlando dell’appuntamento, il rabbino capo della città rav Alfonso Arbib, Miriam Camerini, regista teatrale e studiosa di ebraismo, Myrna Chayo, docente di lingua araba, Asher Salah della Bezalel Academy of Arts e Design di Gerusalemme.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked