vita…

Il ponte che, a quanto pare, l’incuria dell’uomo ha fatto crollare, inizia fin d’ora ad essere ricostruito con l’opera generosa dei soccorritori, con il sentimento di solidarietà e con la condivisione dello sgomento e della sofferenza che si manifestano non solo in Italia ma in tante parti del mondo. A cominciare da Israele.
È questo slancio di umanità e di sensibilità verso il prossimo che può trasformare un luogo di morte, il ponte della tragedia, in un ponte di vita – “ghesher hachaym”. Questo ritorno alla vita non dipenderà solo dagli architetti del ponte futuro ma da ciascuno di noi.

Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova

(15 agosto 2018)