crollo…
È l’idea del crollo che ci lascia senza fiato. L’idea della instabilità, dell’incertezza di ogni nostro passo, della insicurezza di questo mondo paradossalmente così sicuro della propria modernità. È l’idea di una vita perennemente in navigazione su di un Titanic immaginario che può diventare reale “il cui crollo avviene in un attimo, improvvisamente” avrebbe detto il profeta Isaia (30,13). Ma non è solo questo. È il vedere che il crollo fisico porta via con sé il crollo morale della certezza del diritto, dell’empatia delle istituzioni, del silenzio di una certa solidarietà che diventa immediatamente coro da stadio sui corpi delle vittime. È l’idea che al crollo faranno da eco le ennesime partenze di chi non crede più nel futuro, di chi non investirà più in quello stesso futuro, di chi non vorrà più avere nessun futuro in quei luoghi. È l’idea che non vi siano più idee degne di questo nome che ci lascia senza fiato.
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino