“Macellazione rituale, un diritto
che difenderemo con tutti i mezzi”
“Sono preoccupato, anche perché il tema è presentato in modo decisamente confuso e fuorviante. Con il rischio, forse più concreto rispetto al passato, che si vadano a intaccare diritti sanciti dalle Intese. Ma non lo permetteremo”.
Segue con attenzione il confronto che si è nuovamente aperto sulla macellazione rituale il rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma. Anche alla luce del disegno di legge presentato dalla deputata forzista Michela Vittoria Brambilla in cui si chiede di vietare la pratica senza prima uno stordimento dell’animale, iniziativa che godrebbe del sostegno di tutte le forze politiche presenti in Parlamento e che andrebbe in una direzione contraria ai principi e alle regole ebraiche, “l’allarme è alto”.
Se da una parte c’è condivisione sul fatto che le istituzioni agiscano come annunciato per regolare in modo chiaro pratiche cosiddette “fai-da-te”, tema estraneo al mondo ebraico e di cui molto si è parlato nelle scorse ore in occasione della Festa islamica del sacrificio, altre questioni non paiono invece accettabili nei termini in cui sono poste.
“Si fanno accostamenti superficiali, si dicono o scrivono cose non corrette. Tutto ciò è il risultato di una carenza informativa che si sta facendo inquietante. Per questo è assolutamente urgente aprire un confronto per spiegare con chiarezza la nostra posizione, come funziona la macellazione rituale ebraica, perché alcuni diritti non possono essere toccati. È necessario – sottolinea il rav – che vengano adottati tutti i mezzi a nostra disposizione per difendere principi inviolabili”.
Il dibattito su questi temi si presenta ormai in modo ciclico a ogni legislatura. E puntualmente si risolve in un nulla di fatto. “Questa volta però – ammonisce il rav – il pericolo mi sembra piuttosto tangibile”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(23 agosto 2018)