Il portavoce di Hamas:
“Consenso nazionale alla tregua”
La proposta di un cessate il fuoco di lungo termine con Israele avrebbe “un consenso nazionale”. È quanto sostiene il gruppo terroristico Hamas in una comunicazione del portavoce Abdel Latif al-Qanou, arrivata nelle scorse ore per un aggiornamento sullo sviluppo del tavolo negoziale aperto ormai da diverse settimane. Il portavoce ha comunque sottolineato che Hamas, dal 2007 al governo della Striscia di Gaza, “non firmerà un accordo in cui siano previste concessioni territoriali o il riconoscimento dello Stato di Israele”, ammonendo inoltre che “la resistenza palestinese continuerà a stare in guardia”. Forti critiche sono state rivolte al leader dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, che non aveva mancato di sottolineare la propria contrarietà a un eventuale accordo.
Una conferma della volontà di non recedere dal punto di vista del rafforzamento militare è arrivata anche da un alto ufficiale del gruppo terroristico, Osama Hamdan, che ha dichiarato: “Continueremo a rafforzarci perché non abbiamo fiducia nel nemico sionista”. Per poi aggiungere: “I sionisti sono arrivati alla conclusione che la resistenza palestinese non può essere eliminata e che, se la tregua dovesse fallire, per loro sarebbe un grosso problema. Se si arriverà a un cessate il fuoco non tarderemo comunque a lavorare per la fine dell’embargo e per la revoca delle sanzioni alla Striscia”. .
Hamdan ha anche detto che tra gli obiettivi di Hamas ci sarebbe quello di arrivare a un accordo per lo scambio di prigionieri con Israele. Un impegno, ha commentato, “molto più intenso che in passato”.
Intanto da Israele arriva l’annuncio del ministro della Difesa Avigdor Lieberman, che ha firmato con la Israel Military Industries l’accordo per la dotazione di nuovi missili “in grado di arrivare ovunque in Medio Oriente”. Secondo il ministro “stiamo rendendo l’esercito sempre più forte e sofisticato”.
(28 agosto 2018)