Oltremare – Invicta
Quando ero giovane ed europea, era facile e anche poco caro girare il continente in treno o perfino con gli allora nuovi low-cost. E non importa in quale capitale o in quale angolo d’Europa si finiva, il gioco era sempre individuare gli italiani e tenersene lontani quanto possibile (a cosa serve varcare confini se poi ti ritrovi intorno solo italiani per tutto il viaggio?), salvo il silenzioso divertimento di ascoltare non visti i connazionali che dicono stupidaggini davanti alla Monna Lisa o in riva ai canali di Amsterdam o Copenhagen. Il trucco era facilissimo perché all’epoca praticamente tutti gli italiani partivano per l’estero con sulle spalle uno zainetto Invicta, nell’era aurea quelli a larghe strisce colorate bicolori modello Obelix, visibili con chiarezza a distanza di centinaia metri. Di recente amici israeliani mi hanno chiesto se noi italiani quando incrociamo un connazionale mentre siamo in vacanza all’estero ci chiacchieriamo, e io ho rivolto un pensiero pieno di gratitudine alla Invicta e ho detto “Mah, non tanto…”. Gli israeliani invece non solo si mettono a chiacchierare con qualunque connazionale trovino a qualunque latitudine del nostro piccolo globo, ma se hanno a disposizione più di venti minuti sono in grado trovare parenti prossimi ed ex commilitoni anche sulla cima dell’Himalaya. I vantaggi di appartenere ad un popolo piccolo che si muove moltissimo. E noi non abbiamo bisogno di Invicta, anche se un paio di sandali Source o di Crocs colorate possono essere una indicazione. Basta un “nu?” spazientito in fila a una biglietteria, o bambini scalzi e sbarazzini in una sala da pranzo di albergo. E come niente, tu trovi a inerpicarti per alberi genealogici che spaziano per due o tre continenti e quattro o cinque generazioni. Meglio comunque l’interrogatorio generazionale dell’alternativa: l’israeliano che ti scodella tutti i prezzi di tutto quello che ha comperato, dal pacchetto hotel tutto incluso all’auto in affitto alle noccioline al mercato, con l’unico fine di dimostrare che lui ha fatto un affare e tu ti sei fatto fregare. Per quelli, ci vorrebbe un Invicta israeliano.
Danila Fubini
(3 settembre 2018)