Andra e Tati, Memoria a colori
In occasione dell’80esimo anniversario dalla firma delle Leggi razziste Rai3 trasmetterà domani alle 15.45 “La stella di Andra e Tati”. Il commovente film d’animazione, diretto da Rosalba Vitellaro e Alessandro Belli e con i disegni di Annalisa Corsi, prodotto dalla Rai, dalla società Larcadarte di Palermo e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, racconta la storia delle sorelle Andra e Tatiana Bucci. Scampate giovanissime all’orrore di Auschwitz-Birkenau, entrambe sono oggi in prima linea nella difficile sfida della testimonianza.
“La stella di Andra e Tati”, che si rivolge in prima istanza ai ragazzi, verrà ritrasmesso da Rai Gulp lunedì 1 ottobre e quindi nuovamente martedì 16 ottobre.
“Quasi ventinove minuti – scrivevamo su Pagine Ebraiche in occasione del lancio del cartone – in cui si vede il risultato di un lavoro durato cinque anni: ventuno sceneggiature, sei soggetti, cinque ricerche grafiche e un team molto affiatato. Nulla lasciato al caso”.
I cartoons raccontano la Memoria viva
Volti evidentemente rigati di lacrime. “Non ho parole, non riesco”. “Per me è stato più difficile che tornare a Birkenau”. Queste sono state le prime reazioni di Andra e Tatiana Bucci, che a metà aprile hanno visto per la prima volta insieme a un pubblico di ragazzini il mediometraggio “La stella di Andra e Tati”, che racconta la loro storia. Deportate nel marzo del 1944, avevano 4 e 6 anni quando sono arrivate ad Auschwitz-Birkenau, dopo essere state catturate a Fiume ed aver trascorso un breve periodo alla Risiera di San Sabba, e sono tra i pochissimi bambini sopravvissuti. Di circa duecento mila ne sono tornati meno di cinquanta. E, fatto ancora più raro, hanno ritrovato i genitori. Una serie di coincidenze, nell’orrore: sembrare gemelle, e salvarsi così dalla prima selezione per essere messe a disposizione del Dottor Mengele e dei suoi esperimenti, una Kapò che le prende a cuore, fornendo loro abiti più caldi e soprattutto il consiglio che salverà loro la vita, il dolore e la paura, la morte e l’orrore, tutto passa sul grande schermo. Quasi ventinove minuti, in cui si vede il risultato di un lavoro durato cinque anni: ventuno sceneggiature, sei soggetti, cinque ricerche grafiche, e un team molto affiatato. Nulla lasciato al caso.
“La storia delle sorelle Bucci l’abbiamo cercata, voluta per molto tempo. E trovare una storia così potente, che ha anche quel lieto fine che è così importante per raccontare qualcosa di così difficile ai bambini è stato quasi miracoloso”, ha spiegato Alessandra Viola, sceneggiatrice. “Per me poi questa è stata anche un’occasione per rendere omaggio a mia nonna, che si è salvata per caso mentre la sua famiglia, deportata, non è tornata. A casa di questa cosa non si parlava, era silenzio e vuoto, e per me invece raccontare era importante”. Con Rosalba Vitellaro, la regista che alla fine della proiezione si è sciolta in un lungo pianto liberatorio, ha lavorato lungamente, accompagnando le Bucci a visitare il lager, ascoltandole, filmandole, e interpellandole durante tutta la lavorazione, fino a creare un rapporto di amicizia e fiducia. “Non avevano ancora visto l’animazione terminata, ed è stata un’emozione grandissima poter essere insieme a loro, così. Posso dire che è la prima volta che sono stata contenta di aver fatto piangere qualcuno”, ha continuato Viola. “La stella di Andra e Tati” è stato coprodotto da Rai Ragazzi insieme a Larcadarte, casa di produzione che ha lavorato su altre animazioni impegnative e importanti, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, che ha inserito l’animazione tra i materiali consigliati per la didattica della Shoah, secondo le linee guida da poco emanate dal ministero. “Le sorelle Bucci ogni anno accompagnano alcune scolaresche e una rappresentanza del Ministero nei Viaggi della Memoria – ha spiegato Giuseppe Pierro, del Miur – ma il regalo più grande ce lo hanno fatto consegnandoci la loro storia, quella che ora si può vedere anche al cinema”.
Il cartone animato, che ha il patrocinio della International Holocaust Remembrance Alliance e di Unicef Italia, ha visto impegnati due registi, tre sceneggiatori e un supervisore storico, Marcello Pezzetti, ed ha tra i doppiatori Loretta Goggi, Laura Morante e Leo Gullotta. E alla storia di allora ha voluto intreccia quella di un gruppo di ragazzi di oggi, che grazie alla visita ai lager recupera umanità, e si lascia alle spalle il bullismo.
Ada Treves, Pagine Ebraiche maggio 2018
(4 settembre 2018)