“Donne, un futuro da protagonista”

All-focus “Un’edizione quasi esegetica delle donne e in controtendenza rispetto alle analisi e cronache di attualità: non più lo sguardo a ciò che non funzioni, a quanto di irrealizzato renda il quotidiano troppo spesso penoso, ma uno spiraglio di aria fresca, uno sguardo prospettico tra passato, presente e futuro, partendo da quanto di essenziale, importante, diverso, le donne abbiano costruito, rappresentato, inventato, cambiato con intelligenza, intuito e tenacia. E quanto continuino a farlo”.
Marisa Patulli Trythall presenta così l’ottavo convegno Donne e religioni, “Fare la differenza – Making the difference”, organizzato dall’associazione culturale Sound’s good. in cooperazione con la Fondazione Marco Besso e il Centro Ebraico Il Pitigliani che si è aperto oggi nella sede della Fondazione in Largo Argentina. Due giornate di incontro e confronto che vedono al tavolo diverse decine di relatrici e relatori e che hanno preso avvio, tra gli altri, con un video-contributo della senatrice a vita Liliana Segre. Due i temi della mattinata odierna, sviluppati a partire da altrettante citazioni: “Il modo migliore per fare una cosa è farla” e “È tempo che i genitori insegnino presto ai giovani che nella diversità c’è bellezza e c’è forza”. Ad intervenire tra gli altri l’ex ministra Livia Turco, il consigliere parlamentare Valerio Di Porto e la professoressa Roberta Ascarelli. Ad aprire i lavori un saluto della presidente UCEI Noemi Di Segni, che ha sottolineato l’importanza di “azioni e gesti che, anche se quotidiani e piccoli, fanno la differenza e generano nel loro insieme una cultura di convivenza, e del direttore della fondazione Luca De Mata.
I lavori del convegno proseguiranno fino al pomeriggio di domani. “Un panorama di studiose – sottolinea Patulli Trythall a proposito del programma della due giorni – che spazia dall’antichità all’attualità scientifica, con la professoressa Orly Reiner, del Weizmann Institute, ricercatrice di organoidi del cervello umano costituiti in vitro da cellule staminali. Giornaliste e storiche quali Ritanna Armeni con il suo ‘Le donne possono tutto’ e Leila El Houssi, che s’interroga su ‘Velarsi per non svelarsi? La questione femminile nell’Islam’. Per arrivare all’analisi dei conflitti programmati per l’eliminazione delle differenze etniche e religiose. Dal dialogo con il rabbino capo rav Riccardo Di Segni e il suo ‘Grande uomo–Grande donna’, fino alla psicanalisi, per giungere ai molteplici significati delle parole e all’importanza del linguaggio”.

(6 settembre 2018)