“Rubinger, fotografo di una nazione”
Settanta anni di vita, raccontati attraverso oltre 70 immagini che documentano momenti storici che hanno segnato un’epoca ma anche grandi personalità dello Stato ebraico ritratte in una sfera più intima cui solo lui, “fotografo di una nazione”, aveva accesso.
Non è una mostra ordinaria quella che il Museo di Roma in Trastevere, su iniziativa di Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Comunità ebraica e Ambasciata di Israele in Italia, dedica a David Rubinger. A un anno e mezzo dalla scomparsa, come spiega Gisela Kayser, direttore artistico della Willy Brandt House di Berlino, si realizza quello che era stato un suo sogno decennale: esporre a Roma. “Un sogno che oggi festeggiamo numerosi”.
Emozione condivisa dalla curatrice, Edvige Della Valle: “Ogni mattina, nel momento stesso in cui mi alzo, guardo la foto di Golda Meir in cucina scattata da David. Quando puoi godere di una simile opportunità, l’unica cosa che puoi fare è condividerla con il maggior numero di persone. Questa mostra – spiega – è nata così”.
Rubinger, ha sottolineato l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs, è il volto stesso di Israele. “Un uomo profondamente connesso alla nostra storia, che ha saputo rappresentare i momenti di gioia, di speranza e di rimpianto che ci hanno accompagnato dal 1948, dalla nascita dello Stato. Rubinger sentiva la storia nel suo divenire prima ancora che si realizzasse”. A enfatizzare il profondo legame tra ebrei romani e Stato di Israele la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. “Un paese – ha osservato – che è caratterizzato da una grande gioia di vivere. E i cui principali protagonisti ci vengono oggi proposti in questa emozionante prospettiva”.
A colpire la vicepresidente del Senato Anna Rossomando la celebre foto dei tre soldati israeliani al Muro Occidentale di Gerusalemme, scatto simbolo del ’67. “Sappiamo che, dal punto di vista tecnico, quella foto non lo soddisfaceva più di tanto. È uno scatto che rappresenta invece l’autobiografia di una nazione. Per il luogo in cui questa foto in cui fu scattata, per i suoi protagonisti. Un’immagine – ha detto Rossomando – che trasmette speranza”.
Apprezzamento per la mostra è stato espresso anche da Carola Penna, presidente della 12esima commissione Turismo e Moda e Relazioni Internazionali di Roma Capitale. Presenti all’inaugurazione, tra gli altri, la viceambasciatrice Ofra Fahri e l’assessore comunitario alla Cultura Giorgia Calò.
(La mostra al Museo di Roma in Trastevere, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, è visitabile fino al prossimo 4 novembre. Per i possessori della nuova MIC Card – che al costo di soli 5 euro consente a residenti e studenti l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici – l’ingresso alla mostra è gratuito)
(7 settembre 2018)