Setirot – Auguri
Seppur in ritardo, Shanà tovà u’metukà lekulàm, auguro a tutt* (dove l’asterisco riunisce appartenenze di genere, fedi, agnosticismi, ateismi, etiche e ideologie differenti sempre e comunque nel rispetto dell’altro e nella viscerale convinzione antirazzista).
Shanà tovà u’metukà lekulàm in attesa – preparandoci con profondità – di Yom Kippur, del pentimento e del “tribunale” celeste.
Shanà tovà u’metukà lekulàm da uno – io – che crede fermamente nel significato più interiore di tutto questo. Il Dio del giudizio diventa così la nostra coscienza, la nostra straordinaria forza/consapevolezza della responsabilità individuale. Migliorarsi significa, anche e per me soprattutto, richiedere da se stessi un importante impegno alla crescita, una duratura disponibilità all’apertura, al cambiamento, alla giustizia, alla libertà.
Auguri. Che questo 5779 ci porti serenità e uccida l’indifferenza. Le chaim, alla vita.
Stefano Jesurum, giornalista