Alle assaggiatrici di Hitler il Premio Campiello
Siria e i presunti attacchi israeliani. La tv di Stato siriana ha accusato Israele di aver lanciato ieri notte un attacco missilistico vicino all’aeroporto internazionale di Damasco, aggiungendo che alcuni missili sono stati distrutti dalla difesa aerea. È possibile, scrive in una breve il Corriere, che l’obiettivo fosse un deposito di armi. Una portavoce israeliana ha dichiarato: “Non commentiamo i rapporti stranieri”. “Durante sette anni di conflitto, è cresciuto l’allarme di Israele per l’influenza crescente dell’Iran, un alleato chiave del presidente siriano Bashar Al Assad”, ricorda il Corriere, sottolineando che l’aviazione israeliana ha per questo più volte colpito in Siria, mirando alle infrastrutture del regime iraniano e del movimento terroristico Hezbollah suo alleato.
Neonazisti d’America. Reportage de L’Espresso dalla Pennsylvania del Nord “cuore del suprematismo bianco Usa. Una galassia razzista che conta più di mille associazioni, radio, poligoni di tiro”. Negli Stati Uniti, si legge nell’articolo, “dal gennaio al dicembre 2017 il numero dei cosiddetti gruppi di odio è cresciuto senza sosta: erano 917 nel 2016, sono diventati 954 nel 2017 e nell’anno in corso stanno aumentando ancora. All’interno di questa vasta galassia che è il movimento bianco suprematista, i gruppi neonazisti hanno registrato la crescita maggiore (il 22 per cento in più) mentre i razzisti “classici” come il Ku Klux Klan si sono dimezzati. Il gruppo più visibile (e anche il più attivo) è oggi il Movimento Nazionalsocialista (Nsm)”. “Il Nsm è organizzato (come il Ku Klux Klan dei vecchi tempi) in “chapters’: sezioni autonome ma in stretto contatto tra loro. Oggi ce ne sono una settantina in 31 diversi Stati d’America, hanno legami sempre più stretti con i gruppi neonazisti europei, si distinguono per la loro violenta retorica antiebraica e soprattutto perché consentono ai militanti di altri gruppi razzisti di far parte comunque del Nsm”.
Populismi e fascismi. Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo analizza le parole del commissario Ue Moscovici – che nell’Europa di oggi vede “dei piccoli Mussolini” – e la sdegnata reazione italiana. Il Corriere invece intervista il politologo Francis Fukuyama sul tema del populismo: “Nella storia non mancano esempi di populismo utile. – afferma lo studioso – Gli Stati Uniti d’America sono nati da una rivolta populista: lotta contro l’oppressione coloniale, ma anche contro la burocrazia britannica e le sue tasse”. Il problema, sostiene Fukuyama sono i leader: “Quelli attuali – penso soprattutto a Trump, Orbán e Salvini – sono degli opportunisti che sanno solo trarre vantaggio dallo scontento e dalle paure di molti cittadini”.
L’empatia per i malvagi. Sul Domenicale del Sole 24 Ore viene ricordata la figura di Gerhard Lachmann Mosse (George L. Mosse), scappato dalla Germania nazista e poi diventato uno “storico di fama internazionale per la rivoluzione storiografica compiuta con i suoi studi sulla cultura e la politica di massa del nazismo, sulla interpretazione del fascismo come fenomeno rivoluzionario, sulla storia del nazionalismo, dell’antisemitismo e del razzismo, da lui considerati potenti movimenti di attrazione per le masse nei periodi di grave crisi”. “L’originalità del suo metodo e delle sue ricerche – spiega Emilio Gentile sul Sole – consisteva principalmente nella capacità di indagare storicamente ‘il fascino del persecutore’, come lo abbiamo definito, cioè le passioni, le idee e i miti del nazismo e del nazionalismo rivoluzionario razzista e antisemita, che produssero il genocidio degli ebrei”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked