Memoriale della Shoah di Milano“Premesso che non sono razzista” Come riflettere sul pregiudizio
“Gli ebrei sono stati per secoli l’argine di contenimento dell’Europa”, inizia così lo scrittore e giornalista triestino Paolo Rumiz il suo intervento durante la Conferenza stampa al Memoriale della Shoah di Milano. Alla presenza dell’assessore al comune di Milano Lorenzo Lipparini, di Marco Vigevani, responsabile degli eventi del Memoriale e di Roberto Jarach, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, si presentano i molti e significativi appuntamenti che – a partire da questa sera e per tutto l’anno – porteranno artisti, intellettuali e cittadini a riflettere sui significati del razzismo, ieri come oggi grazie a conferenze, reading, incontri, spettacoli e concerti. Titolo della rassegna é “Premesso che non sono razzista – come nasce il pregiudizio e come combatterlo”.
Tra i protagonisti, oltre a Rumiz, Massimo Recalcati, Stefano Massini, Adriano Prosperi, Gherardo Colombo e Corrado Augias.
“Un luogo che risuona, in cui le voci rimbombano”, descrive Rumiz l’acustica particolare del luogo, mentre la sua voce risuona a conferma. “Sapete che cosa fanno i naufragati nel nostro mediterraneo oggi, prima di morire? Gridano il loro nome, come un ultimo gesto di esistenza. In questo luogo che risuona di treni che passano e con questa penombra é importante far sentire qui la nostra voce, aprire un canale acustico. Si inizia quindi questa sera al Memoriale alle 21.00 (ingresso libero a esaurimento posti) con “Memoria oltre il rito”, lecture accompagnata dalla musica di Angelo Baselli, al clarinetto e Sergio Del Mastro al pianoforte.
Miriam Camerini