1938, le scuse e i valori da difendere
“Spettava a noi risarcire? Non so dirlo. C’è una cosa di cui ho certezza: noi siamo quelli venuti qui dopo coloro che, accecati, fecero del male alle vostre madri e ai vostri padri, ed è per questo che sentivamo di dovervi questo riconoscimento”.
Un lungo applauso saluta le parole del rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella, che col suo intervento ha aperto la solenne “Cerimonia del ricordo e delle scuse” organizzata dall’ateneo pisano in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola IMT Alti studi Lucca, affiancate in questo impegno da tutte le Università italiane, con l’apprezzamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi razziste da parte del fascismo.
Un momento alto di ricordo, riflessione e presa di coscienza sia storica che morale sull’infame cacciata di studenti e docenti ebrei dalle aule che guarda non soltanto al passato, alle sofferenze che furono inflitte ai singoli e all’intera collettività ebraica, ma anche e necessariamente al futuro, all’idea di società da costruire e difendere, condiviso sul palco del Cortile del Palazzo della Sapienza che ha visto riuniti rettori da tutto il paese, rappresentanti di istituzioni e leader ebraici, assieme alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“Nelle parole pronunciate – ha osservato la Presidente UCEI, raggiunta poi dal rettore per un simbolico abbraccio – ricerchiamo la consapevolezza che il chiedere scusa non ha un l’ingenuo fine riparatorio di quanto è svanito e cancellato e di quanto è stato orrendamente vissuto, ma il riconoscimento della distorta ragione, dell’indomita acquiescenza, della penetrante indifferenza, dell’aggravante che pesa sulla comunità dei dotti e degli scienziati per aver ideato quel manifesto e sottoscritte quelle idee, assieme ad una l’assunzione di responsabilità per il futuro e per le generazioni future di accademici e scienziati”.
Una targa a perenne memoria di quanto accaduto oggi è stata svelata al termine della cerimonia da Mancarella e Di Segni, come messaggio alle nuove generazioni e ai frequentatori dell’ateneo.
A riconoscere il particolare significato della cerimonia le parole della senatrice a vita Liliana Segre, intervenuta con un video messaggio. “Un atto importantissimo – la sua riflessione – che rivela una grande sensibilità che rende esplicito, pubblico e istituzionale un dovere morale che per fortuna è presente e diffuso all’interno dell’accademia italiana”. Prima dell’avvio dei lavori della conferenza internazionale in due giornate “Tendenze e sviluppi della storiografia internazionale sull’antisemitismo e la Shoah” è stata data inoltre lettura di due messaggi del sottosegretario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti e della scrittrice Helena Janeczek, vincitrice dell’ultimo Premio Strega, i cui genitori scamparono entrambi alla Shoah.
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana rav Alfonso Arbib, l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs, il presidente del Meis Dario Disegni, il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, il vicepresidente UCEI Giorgio Mortara, gli assessori dell’Unione Davide Romanin Jacur, David Menasci e Livia Ottolenghi, il Consigliere dell’Unione Guido Osimo, la presidente della Comunità ebraica fiorentina Daniela Misul, il presidente della Comunità ebraica livornese Vittorio Mosseri e il presidente della Comunità ebraica pisana Maurizio Gabbrielli.
(20 settembre 2018)