timore…

La Torah dice: “Porgete orecchio, cieli”. Da questa espressione il Rebbe di Kotzk ricavava che ai richiami della Torà dobbiamo prestare un ascolto “celeste”. In che senso?
Parliamo spesso di “timore del Cielo”; non sarebbe meglio parlare di “timore di D.o”?
In realtà, quando parliamo di “timore del Cielo” dovremmo intenderlo non come il timore che noi abbiamo di fronte al cielo, ma il timore che il cielo ha di D.o. Osservano i Maestri che il cielo si regge senza bisogno di appoggiarsi a nulla e senza il minimo cedimento, solo basandosi sull’ordine datogli da D.o al momento della creazione. Ecco, quando ascoltiamo le parole di D.o contenute nella Torah dovremmo ascoltarle “in maniera celeste”, come fa il cielo.

Elia Richetti, rabbino