“Pisa, un segnale al paese”
Il 5 settembre, nella tenuta di San Rossore, il ricordo dell’infame firma posta dal re Vittorio Emanuele III. Ieri pomeriggio, nel cortile del Palazzo della Sapienza, la “cerimonia del ricordo e delle scuse” nel corso della quale l’intera accademia, nel rievocare in forma solenne la cacciata di studenti e docenti ebrei, nel ricordare le molte complicità e i molti silenzi di allora, si è ritrovata compatta per dare un significato rivolto al futuro al proprio impegno di presidio valoriale e democratico.
Sono molteplici gli spunti che, in queste settimane di iniziative dedicate agli 80 anni dall’entrata in vigore delle Leggi razziste, arrivano (e continueranno ad arrivare) da Pisa dove è in svolgimento un convegno internazionale su “tendenze e sviluppi della storiografia internazionale sull’antifascismo e la Shoah” e dove il prossimo 15 ottobre diversi oratori, riuniti nella scuola superiore Sant’Anna, ricostruiranno le storie di quegli studenti e di quei docenti.
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“Stiamo dando ai nostri giovani una fondamentale lezione di vita: non è mai troppo tardi per imparare dagli errori. Per ammettere una colpa. Per sviluppare la determinazione ad agire in maniera diversa, mossi dai valori di solidarietà e fratellanza che sono alla base della nostra Costituzione” ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti in un messaggio inviato agli organizzatori. “Istituti scolastici e atenei sono luoghi di uguaglianza. Devono esserlo sempre” ha ancora affermato il ministro.
“È fondamentale far tesoro di questa giornata e dell’esempio che viene dato. Significativo per noi ebrei italiani e per chi ancora oggi subisce persecuzione ed esclusione” ha dichiarato la senatrice a vita Liliana Segre nel video intervento con cui si è aperto ieri il convegno. “A chi critica che le scuse dell’accademia siano tardive – ha poi aggiunto – faccio notare che l’alternativa era che non arrivassero proprio”. Per Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane che ha portato un saluto introduttivo al convegno, “è fondamentale riprendere con forza il tema dell’esclusione: rispetto e integrazione devono essere al centro della nostra funzione educativa”. Una funzione che ha definito “fondativa”. Concorda Pierdomenico Perata, rettore della scuola Sant’Anna, che ha ricordato le responsabilità di chi firmò documenti antisemiti come Il Manifesto della razza ma anche di chi “non fece nulla per opporsi”. Anche di questo, ha detto, “dobbiamo provare vergogna”.
Presieduta da Michele Battini dell’Università di Pisa, la prima sessione del convegno ha visto al tavolo dei relatori anche Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore) e il giornalista Gad Lerner. Nel suo intervento “San Rossore 1938-2018” Battini ha ricordato le diverse tappe dell’antisemitismo fascista e osservato che “se in alcuni casi la macchina del regime fu imperfetta, le resistenze furono comunque assai poche”. Focalizzata sull’antisemitismo di matrice cattolica la relazione di Prosperi, che ha messo in particolare a confronto la legislazione del ’38 con quella emanata dai regnanti di Spagna in occasione dell’espulsione del 1492. Mentre Lerner si è dedicato principalmente al presente, ai nuovi segnali di odio nella società italiana, al razzismo crescente verso i migranti, al pericoloso risveglio di fenomeni quale la malattia del complottismo.
Stimolanti anche gli interventi della seconda sessione, che si è aperta stamane con un intervento di saluto del direttore della Scuola Normale Vincenzo Barone. Tra i relatori Robert Gordon della Cambridge University, tra i massimi esperti mondiali dell’opera di Primo Levi, che ha ricordato le tracce del ’38 in alcuni capolavori della letteratura italiana. Marie-Anne Matard Bonucci, dell’Università Sorbonne, che ha approfondito il tema della persecuzione nelle situazioni “miste” offrendo una comparazione tra le diverse legislazioni, Omer Bartov della Brown University con un intervento su alcune vicende locali di genocidio.
I lavori riprenderanno nel pomeriggio, presieduti da Barbara Henry della Scuola Sant’Anna, che sarà affiancata al tavolo dei relatori dal direttore della Scuola IMT Alti Studi Lucca Pietro Pietrini, da Donald Bloxham dell’Università di Edimburgo, da Pier Paolo Portinaio dell’Università di Torino, da Guri Schwarz dell’Università di Genova e di Stefano Levi della Torre del Politecnico di Milano.
(21 settembre 2018)