Torino – “1938, la memoria dell’infamia
si traduca in azione civile”

IMG_20180918_1003312È il 18 settembre 1938 il giorno in cui Benito Mussolini annuncia da Trieste parole paragonabili a macigni che sanciscono il punto di non ritorno per la discriminazione e le persecuzioni degli ebrei italiani. L’ebraismo mondiale viene definito un “nemico irreconciliabile” del fascismo, un problema a cui bisogna trovare una soluzione. Ed è proprio a ottant’anni esatti da quel discorso, che il Polo del ‘900 di concerto con l’Ordine dei giornalisti del Piemonte, si è fatto promotore per creare, nel sempre più fitto calendario di iniziative dedicate, un’occasione di studio e di riflessione attorno al tema delle discriminazioni razziali.
Ad aprire il convegno, dopo i saluti istituzionali di Sergio Soave, presidente del Polo del ‘900 e di Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, la proiezione del filmato originale del discorso di Mussolini, custodito dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Molti i temi toccati, a partire da una riflessione sulla genesi delle Leggi razziali, per poi virare sulla loro applicazione, sul ruolo giocato da stampa e media e su come il linguaggio sia stato utilizzato per plasmare l’immaginario comune dell’ebreo, fino al coinvolgimento del mondo scientifico nell’avvalorare l’assurda e aberrante teoria della superiorità della razza ariana. Una tavola rotonda eterogenea, che ha visto alternarsi riflessioni di carattere storico a cura di Valerio Castronovo sul perché nacquero le leggi razziali, seguite dall’intervento di Alberto Piazza, Presidente Accademia delle scienze sul tema dell’inconsistenza scientifica della teoria della razza. Ad introdurre e commentare il filmato, Corrado Borsa e Bruno Gambarotta dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. E poi ancora una riflessione di carattere giuridico-storico sulle leggi del ’38: i contenuti e le applicazioni dei dispositivi di esclusione legale, a cura di Claudio Vercelli. Un contributo sul ruolo rivestito dai giornali piemontesi durante il fascismo, quello a cura di Mario Cuxac, del Centro studi sul giornalismo Gino Pestelli. In chiusura, una panoramica generale sul progetto Leggi razziali al Polo del ‘900. A presentare l’iniziativa in corso è Guido Vaglio, Direttore Museo Diffuso della Resistenza.
Un susseguirsi di interventi per smontare e rimontare tasselli di storia, con un occhio che inevitabilmente getta lo sguardo sul presente: “L’auspicio è che la memoria che oggi si sta finalmente ricostruendo di quelle nefandezze possa tradursi in un forte impegno civile per combattere i fenomeni di intolleranza, razzismo, xenofobia e antisemitismo che si stanno riaffacciando in modo preoccupante in Europa e nel nostro Paese”, questo il commento del presidente della comunità ebraica di Torino, Dario Disegni.

Alice Fubini